Quando si considera in pieno il fenomeno giustizialista, non bisogna certo dimenticare l’appendice moralista, subordinata alle logiche contrarie al principio stesso di giustizialismo italico, “Dipietrista”, politicamente contraddittorio. Si discute di probabili rimborsi elettorali ricevuti dall’Italia Dei Valori . I “moralisti sempre” gridano alla truffa, i discepoli di Di Pietro invocano l’archiviazione del caso, i terzi traggono benefici dalla propria materia grigia. Per meglio dire,non confondere un’opinione al mo la necessita' di chiarezza a un voler a tutti i costi replicare ai "paladini della mediocrità”. E’ proprio questo il dunque. L’alibi probatorio, l’eterno squilibrio di chi prima giudica e poi realmente, quasi nulla fosse, estrinseca e replica l’uomo o contesti da lui prima giudicati. Le risorse sono altre, così come la trasparenza in circostanze simili ma differenti, lontane anni luce dall’arrivo al traguardo di una giustizia non indotta, benché forse un domani non travisata a proprio uso e consumo. Il partito di Di Pietro da sempre ha abituato noi tutti , al colpevole per antonomasia, per forza, per detto e per diritto. Rimuovere dalla mente di alcuni, la logica indotta, e’ una perenne scommessa forse persa in partenza. Attaccare il “ Re dei giustizialisti”, puo’ erroneamente divenire un’arma contro se stessi. E’ cio’ che cercano, quello che occorre loro per uscire da un “limbo” composto di non contenuti , scherno e criterio di comunicazione anti-politica. Destrafuturo si distingue dalla tendenza involutiva di molti. “Non “spariamo sulla Croce Rossa” anche se al dire il vero non e’ cio’ che appare, anche se consapevoli di un ruolo che non gli compete, non condividiamo il “gioco” delle parti. Noi insistiamo: l’onanismo prolificante in merito al caso sopra citato, appare a noi come un ronzio fastidioso, la ricerca a tutti i costi dell’irreale e gia’ mai dell’autentica verità, corpo e anima di coloro campano da sempre a pane e “loro verita’. “
F. F. Marotta