Non vogliamo Milano ferma, senza entusiasmi, con panchine per pensionati, città morta.
Non vogliamo che venga snaturato lo spirito movimentalista di Milano, città che corre.
Non vogliamo che vengano cancellate le caratteristiche di fondo e fondanti di Milano, città di commercio e terra di passaggio sempre attraversata da persone e merci.
Non vogliamo che venga dimenticata la sua privilegiata posizione geografica terra di mezzo di vasta pianura in cui la vita è sempre stata affascinante per il suo vorticoso ritmo.
A Milano è nato il futurismo con il suo inno alla velocità.
No, l’attuale giunta comunale e in particolare l’assessore Croci non può togliercelo.
Con la sua ideologia del lento, prudente, rivolto al vecchio, sostanzialmente privo di innovazione.
Con la sostanziale chiusura del Centro alle auto ( private )
Con la sua chiusura, totale o parziale delle grandi arterie di scorrimento ( Corso Magenta, Corso Italia, Via Lamarmora, Via Lazzaretto, ecc. )
Con l’invenzione di Isole Ambientali, riserve improduttive per persone oziose.
Con il restringimento indiscriminato di carreggiate e creazione di enormi rotonde allo scopo, dichiarato, di dissuadere il traffico automobilistico, infatti sono stati battezzati dissuasori.
Con la creazione di Isole Pedonali sosta di sfaccendati e terra di bande.
Con il dilagare delle soste a pagamento, altro tipo di dissuasori che oltretutto colpiscono le persone meno abbienti.
Si sono abbandonate ipotesi di metropoli, cancellati o rimandati "sine die" le grandi opere viabilistiche: tunnel, svincoli, assi attrezzati, sovra e sottopassaggi, sevizi di elicotteri, di funivie
Tutte le misure di dissuasine del traffico automobilistico sono definite ( falsamente ) ecologiche, mentre in effetti fanno aumentare la quota parte di inquinamento da motori ad alimentazione da idrocarburi, sia per il maggiore tempo di percorrenza, sia per l’insaccamento delle auto nelle poche strade lasciate libere alla viabilità, sia infine per il frequente cambio di marcia che porta a un maggiore consumo a parità di percorso.
Si è messo ordine nella caotica mobilità milanese ? Forse, ma un saggista americano di metà anni 50 del secolo scorso scriveva di temere le scrivanie pulite, ordinate, perché li non c’è vita, non c’è lavoro, non c’è futuro.
Il tutto a maggiore gloria della cosiddetta Agenzia Milanese Mobilità e Ambiente, noto covo ideologicamente orientato a sinistra.
E possibile, per scongiurare la crisi annunciata per vendita e quindi produzione di auto, che il Governo tenta di bloccare con i cosiddetti bonus, realizzare un cambio di tendenza nella politica del traffico nel senso di una maggiore razionalizzazione e scorrevolezza dello stesso ? La nostra provenienza politica ( siamo nel centenario del Manifesto Futurista ) ci domanda se saremo capaci di dire e fare qualcosa di destra.
Qual’è il simbolo che presenteremo all’EXPO ? Quale innovazione? Quale urbanistica ? Il risultato ( non ottenuto ) di avere difeso le fasce deboli? Con quale costo ? Con quale beneficio ?
Oppure acconsentiamo al gran sogno di Croci, di passare alla storia per avere disinventato l’automobile ?
Amministratori dei nostri Enti Locali vi giudicheremo dalle vostre azioni ed omissioni.
E DICIAMO A CROCI, NO, NON PASSERA ALLA STORIA.
PUM
mercoledì 28 ottobre 2009
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento