Una delle prime funzioni di internet fu lo scambio di informazioni tra scienziati e centri militari. Ai tempi si chiamava Arpanet ed era la spina dorsale del sistema di comunicazioni americano. Nel tempo questo sistema si è evoluto fino a divenire cio' che oggi conosciamo. Negli ultimi anni i Social Network sono divenuti una valido strumento per riconnettersi con vecchi amici persi di vista, intrecciare relazioni lavorative e, perche' no, fare politica. Tuttavia, dopo gli sconvolgenti fatti di violenza di oggi, una cosa mi colpisce: a poco meno di un ora dall'attacco ai danni del Primo ministro Silvio Berlusconi, su un famoso Social Network utilizzato da milioni di italiani è apparso un "gruppo di sostegno" a nome dell'aggressore del Primo ministro. Questo fatto dovrebbe insegnarci qualcosa di importante. La rete è un opportunità per lo scambio di idee, nessuno può limitare il libero scambio di informazioni in rete a meno che si scelga uno stato di polizia.Ma come è possibile che, a seguito di un fatto cosi' grave, un Social Network abbia visto nascere un gruppo di sostegno che sosteneva apertamente l'atto di violenza teste' descritto? Gia' da tempo le grandi aziende hanno istituito gruppi di studio e osservatori per monitorare il loro marchio, e la relativa opinione tra il pubblico della rete.Sarebbe opportuno che, a seguito dei fatti di oggi, si costituisse un osservatorio, composto da esperti di comunicazione, al fine di valutare le opinioni in rete e comprendere le problematiche e i disagi sociali di singoli o gruppi della popolazione italiana, che possono generare situazioni e "gruppi di sostegno" che inneggiano alla violenza.La comprensione dei disagi dei cittadini è fondamentale al fine di prevedere ed evitare situazioni come quella di oggi e, dato che la democrazia si esprime liberamente in rete, comprendere gli stati d'animo dei cittadini in rete è quanto mai fondamentale.
Enrico Verga - Destrafuturo
lunedì 14 dicembre 2009
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