venerdì 29 gennaio 2010
giovedì 28 gennaio 2010
Il "Federalismo Partecipativo" di De Gaulle
Prof. CARLO VIVALDI-FORTI
(sociologo, psicologo, politologo)
L’ALTERNATIVA DEL FEDERALISMO PARTECIPATIVO
Il recente giallo della mancata diminuzione delle tasse, in soli due giorni annunciata e ritrattata, ha alimentato le solite polemiche contro il centro-destra e Berlusconi, accusati di scarsa serietà e coerenza. Invece di strumentalizzare ogni parola del Premier sarebbe molto più serio, da parte di giornalisti e politici, chiedersi perché nessun governo, da mezzo secolo in qua, riesca a realizzare riforme significative, non solo in campo fiscale.
A pochi commentatori è però venuto in mente che il difetto possa trovarsi nel manico, ossia nel nostro modello sociale e di sviluppo, decisamente superato e quindi ingovernabile. La crisi non appare solo o prevalentemente economica, ma anche istituzionale; l’uno e l’altro aspetto sembrano ormai così strettamente correlati che risulta molto difficile capire se sia nato prima l’uovo o la gallina. E’ certo, comunque, che ogni possibile cambiamento necessita di un duplice intervento nei confronti di entrambi.
L’esperienza ci ha dimostrato che l’attuale forma di rappresentanza, esclusivamente partitica, non consente alcuna modificazione incisiva del modello sociale. L’intreccio economia-politica, che trova proprio nella partitocrazia il massimo catalizzatore, condiziona a tal punto le scelte dei rappresentanti del popolo, il cui orizzonte temporale è limitato dall’intervallo fra un’elezione e l’altra, (in Italia siamo sempre alla vigilia di elezioni), da soffocare sul nascere ogni autentica volontà riformatrice, le cui ricadute si colgono solo nel lungo periodo.
L’unica soluzione, per uscire dall’impasse, sarebbe restituire la sovranità politica alla società stessa non più mediata dai partiti, troppo compromessi con lobby e poteri occulti, ma direttamente. A ciò serve di sicuro il federalismo, inteso tuttavia non come mera devoluzione di parte delle funzioni del centro agli enti locali, bensì quello che si realizza attraverso la creazione di assemblee rappresentative degli interessi socio-economici legittimi, dai livelli più bassi ai più alti, destinate non a sostituire, ma ad affiancare, limitandone l’arbitrio, quelle a rappresentanza politica. Si tratta di qualcosa di molto simile al federalismo partecipativo su cui De Gaulle si giocò la presidenza nel 1969, che adesso è venuto il momento di rivisitare e rilanciare.
Al concetto di partecipazione, come alternativa al decrepito modello consumistico-assistenziale, dedicheremo prossimi, esaustivi interventi.
(sociologo, psicologo, politologo)
L’ALTERNATIVA DEL FEDERALISMO PARTECIPATIVO
Il recente giallo della mancata diminuzione delle tasse, in soli due giorni annunciata e ritrattata, ha alimentato le solite polemiche contro il centro-destra e Berlusconi, accusati di scarsa serietà e coerenza. Invece di strumentalizzare ogni parola del Premier sarebbe molto più serio, da parte di giornalisti e politici, chiedersi perché nessun governo, da mezzo secolo in qua, riesca a realizzare riforme significative, non solo in campo fiscale.
A pochi commentatori è però venuto in mente che il difetto possa trovarsi nel manico, ossia nel nostro modello sociale e di sviluppo, decisamente superato e quindi ingovernabile. La crisi non appare solo o prevalentemente economica, ma anche istituzionale; l’uno e l’altro aspetto sembrano ormai così strettamente correlati che risulta molto difficile capire se sia nato prima l’uovo o la gallina. E’ certo, comunque, che ogni possibile cambiamento necessita di un duplice intervento nei confronti di entrambi.
L’esperienza ci ha dimostrato che l’attuale forma di rappresentanza, esclusivamente partitica, non consente alcuna modificazione incisiva del modello sociale. L’intreccio economia-politica, che trova proprio nella partitocrazia il massimo catalizzatore, condiziona a tal punto le scelte dei rappresentanti del popolo, il cui orizzonte temporale è limitato dall’intervallo fra un’elezione e l’altra, (in Italia siamo sempre alla vigilia di elezioni), da soffocare sul nascere ogni autentica volontà riformatrice, le cui ricadute si colgono solo nel lungo periodo.
L’unica soluzione, per uscire dall’impasse, sarebbe restituire la sovranità politica alla società stessa non più mediata dai partiti, troppo compromessi con lobby e poteri occulti, ma direttamente. A ciò serve di sicuro il federalismo, inteso tuttavia non come mera devoluzione di parte delle funzioni del centro agli enti locali, bensì quello che si realizza attraverso la creazione di assemblee rappresentative degli interessi socio-economici legittimi, dai livelli più bassi ai più alti, destinate non a sostituire, ma ad affiancare, limitandone l’arbitrio, quelle a rappresentanza politica. Si tratta di qualcosa di molto simile al federalismo partecipativo su cui De Gaulle si giocò la presidenza nel 1969, che adesso è venuto il momento di rivisitare e rilanciare.
Al concetto di partecipazione, come alternativa al decrepito modello consumistico-assistenziale, dedicheremo prossimi, esaustivi interventi.
Generazione PDL: largo ai giovani!
Manfredi Palmeri, Roberto Jonghi Lavarini e Marco Osnato
MESSAGGIO DI SALUTO DI SILVIO BERLUSCONI
Messaggio del presidente del Presidente del Consiglio On. Silvio Berlusconi Caro Ignazio, caro Maurizio, invio un caloroso e affettuoso saluto agli amici che da tutta Italia sono venuti ad Arezzo per partecipare alla “covention” che avete promosso con tanto successo. Condivido pienamente il titolo, “Generazione PdL”, che sottolinea l’impegno comune nel formare soprattutto le nuove generazioni, per educarle ai valori della libertà e della democrazia, che sono i nostri valori di sempre, i valori del Popolo della Libertà. Il nostro messaggio ai giovani è che puntiamo tantissimo su di loro, e vogliamo farne i protagonisti di una nuova stagione politica, con uno stile ed un linguaggio sempre improntato all’ottimismo e al rispetto dell’avversario, per dimostrare con i fati che l’amore vince sempre sull’invidia e sull’odio. Da quando è nato, poco meno di un anno fa, il Popolo della Libertà rappresenta un motivo di orgoglio per noi e di fiducia per gli italiani. Il nostro buongoverno dell’Italia ha convinto un numero crescente di elettori a darci la loro fiducia, affidando ai nostri uomini un numero crescente di città, di province e regioni. Avanti così! Ringrazio i tantissimi partecipanti che, ogni giorno, operano sul territorio, nei consigli comunali, nei quartieri e nelle assemblee elettive, facendo del Popolo della Libertà una realtà ce vive tra la gente e ne ascolta le richieste. Sono certo ce tutti daranno il loro indispensabile contributo al successo della campana di tesseramento che abbiamo aperto nei giorni scorsi, con l’ambizioso obiettivo di arrivare ad un milione di iscritti. Grazie di cuore per quello che state facendo, e un saluto a tutti i partecipanti e ai relatori con la certezza che anche da Arezzo i Popolo della Libertà riceverà un’ulteriore spinata per nuovi successi, a cominciare dalle prossime elezioni regionali, e per porre rimedio ancora una volta ai troppi guasti creati dal malgoverno locale della sinistra. Auguro a voi tutti di realizzare i sogni ed i progetti che avete nella mente e nel cuore . Buon lavoro e un forte abbraccio per tutti
GASPARRI: IN PDL PORTIAMO NOSTRA PASSIONE
MESSAGGIO DI SALUTO DI SILVIO BERLUSCONI
Messaggio del presidente del Presidente del Consiglio On. Silvio Berlusconi Caro Ignazio, caro Maurizio, invio un caloroso e affettuoso saluto agli amici che da tutta Italia sono venuti ad Arezzo per partecipare alla “covention” che avete promosso con tanto successo. Condivido pienamente il titolo, “Generazione PdL”, che sottolinea l’impegno comune nel formare soprattutto le nuove generazioni, per educarle ai valori della libertà e della democrazia, che sono i nostri valori di sempre, i valori del Popolo della Libertà. Il nostro messaggio ai giovani è che puntiamo tantissimo su di loro, e vogliamo farne i protagonisti di una nuova stagione politica, con uno stile ed un linguaggio sempre improntato all’ottimismo e al rispetto dell’avversario, per dimostrare con i fati che l’amore vince sempre sull’invidia e sull’odio. Da quando è nato, poco meno di un anno fa, il Popolo della Libertà rappresenta un motivo di orgoglio per noi e di fiducia per gli italiani. Il nostro buongoverno dell’Italia ha convinto un numero crescente di elettori a darci la loro fiducia, affidando ai nostri uomini un numero crescente di città, di province e regioni. Avanti così! Ringrazio i tantissimi partecipanti che, ogni giorno, operano sul territorio, nei consigli comunali, nei quartieri e nelle assemblee elettive, facendo del Popolo della Libertà una realtà ce vive tra la gente e ne ascolta le richieste. Sono certo ce tutti daranno il loro indispensabile contributo al successo della campana di tesseramento che abbiamo aperto nei giorni scorsi, con l’ambizioso obiettivo di arrivare ad un milione di iscritti. Grazie di cuore per quello che state facendo, e un saluto a tutti i partecipanti e ai relatori con la certezza che anche da Arezzo i Popolo della Libertà riceverà un’ulteriore spinata per nuovi successi, a cominciare dalle prossime elezioni regionali, e per porre rimedio ancora una volta ai troppi guasti creati dal malgoverno locale della sinistra. Auguro a voi tutti di realizzare i sogni ed i progetti che avete nella mente e nel cuore . Buon lavoro e un forte abbraccio per tutti
GASPARRI: IN PDL PORTIAMO NOSTRA PASSIONE
Arezzo, 23 gen - "A 150 dall'unita' d'Italia, ad un anno dalla nascita del PDL, spero che tutti noi si possa offrire la passione, la militanza, la sincerita' con cui da molti anni facciamo i militanti politici". Lo ha detto Maurizio Gasparri, capogruppo del PdL al Senato, intervenendo alla convention 'Generazione PdL' ad Arezzo. "In questo anno e mezzo - ha detto Gasparri abbiamo in Senato dato vita con i colleghi, ognuno con la propria storia, una comunita' in cui ci sono passione e coesione. Ognuno e' rispettato, ognuno esprime le sue idee, nell'ambito pero' di uno spirito di squadra che noi offriamo al PdL". Gasparri ha anche affermato che "il PdL e' nato anche qualche sera fa", quando "l'ufficio di presidenza del PdL, formato da persone che hanno responsabilita', alla presenza di Berlusconi, ha discusso liberamente se allearsi a chi e come, aprire il sostegno dei nostri candidati alla presidenza delle regioni a questa o ad altre formazioni. Abbiamo discusso a rete libera. Nessuno ha seguito impostazioni preordinate, si e' formato un orientamento, il presidente Berlusconi ha tenuto conto di tutto e delle responsabilita' che gli competono e che l'ufficio di presidenza gli ha delegato. Abbiamo parlato e discusso senza schemi, senza tenere conto delle provenienze". (Fonte ASCA)
LA RUSSA: COSTRUIAMO IL PARTITO DEGLI ITALIANI
LA RUSSA: COSTRUIAMO IL PARTITO DEGLI ITALIANI
La "contaminazione" tra An e Forza Italia e' avvenuta e' ora "stiamo costruendo il grande partito degli italiani". Lo ha detto il ministro della Difesa Ignazio La Russa, a margine della convention 'Generazione Pdl. Protagonisti. Sempre', organizzata ad Arezzo dalle fondazioni 'Italia protagonista' e 'Punto Italia'. "La contaminazione - ha detto La Russa - e' avvenuta: chi veniva da Forza Italia ha contaminato chi veniva da An e chi veniva da An ha contaminato chi veniva da Forza Italia. I valori e le storie si intrecciano. Stiamo costruendo il partito degli italiani per superare il fatto contingente e proporsi alle prossime generazioni come punto di riferimento dei valori, delle storie e delle prospettive future che ci appartengono". Nel corso del suo intervento, La Russa ha, tra l'altro, sottolineato la necessita' di "dare concretezza" al concetto di "leale alleanza, ma competitiva con la Lega". "Le ragioni della competitivita' partono innanzitutto dai temi della Patria e dell'identita' nazionale, della nostra storia - ha detto La Russa -. Ma soprattutto non ci sentiamo in nessun modo figli di un linguaggio minore su quei temi che hanno dato le ultime fortune elettorali alla Lega: sicurezza e immigrazione. Dobbiamo essere consapevoli che i nostri progetti hanno la stessa serieta', la stessa durezza nell'affrontare le deviazione ma hanno anche l'altra faccia della medaglia e cioe' l'integrazione, che tuttavia puo' avvenire solo se vi e' un totale rispetto delle regole e che non puo' avvenire verso tutti, perche' significherebbe abbandonare tutti a un destino come quello che abbiamo visto in Calabria, di sfruttamento e di assoluta inumanità". Fonte: ASCA
TREMONTI: CON RIPRESA RIDURREMO LE TASSE
TREMONTI: CON RIPRESA RIDURREMO LE TASSE
AREZZO - "Quando ci sarà la ripresa noi saremo al governo e ridurremo le tasse". E' quanto ha annunciato il ministro dell'economia Giulio Tremonti alla convention Pdl ad Arezzo. Secondo Tremonti quindi "quando ci sarà un ritorno reale dell' economia ci saremo ancora noi al governo". "Si vota nel 2013 - prosegue il ministro - ma nessuno al mondo sa come andrà l'economia a quella data. Quando ci sarà la ripresa noi saremo al governo e ridurremo le tasse". La priorità del governo è "conservare le persone e la coesione sociale". E' quanto ha affermato il ministro dell'economia Giulio Tremonti a chi gli chiedeva della riduzione delle tasse. Parlando alla convention Pdl ad Arezzo Tremonti ha spiegato come "bisogna evitare al paese la macelleria sociale". "Non c'é riduzione fiscale che tenga - ha aggiunto - quanto il conservare sanità, sicurezza, pensioni". "Ci sono in giro dei 'dottor Stranamore' che dicono tagliamo 30 miliardi alla sanità per ridurre le tasse". "Abbiamo concordato con Berlusconi di conservare la vita, la pensione e la coesione sociale". "Quando ci sarà in più faremo una riduzione delle tasse sul lavoro a famiglie". "Siamo in una fase di crisi, e quando c'é crisi è interesse che i governi siano forti. Noi dovremmo evitare che a una crisi esterna si aggiunga una crisi interna, sarebbe fare del male al Paese e a noi". E' quanto ha affermato, alla convention del Pdl ad Arezzo, il ministro dell'Economia Giulio Tremonti nel corso di una tavola rotonda sul tema della giustizia. Tremonti non ha risparmiato battute su Bersani, asserendo: "Sulle tasse fa la scoperta dell'acqua calda". (Fonte ANSA)
ALFANO: PROCESSO BREVE NON E' BLINDATO
ALFANO: PROCESSO BREVE NON E' BLINDATO
«Il ddl sul processo breve non è blindato. Lo abbiamo sempre detto»: lo ha affermato stamattina il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, a margine della convention del Pdl, aggiungendo che «l'immunità parlamentare non è nell'agenda del governo». Per quanto iguarda il processo breve, Alfano ha aggiunto che «andremo avanti alla Camera secondo una valutazione di ragionevolezza e di buon senso assicurando tutto il tempo necessario per far sì che la valutazione del ddl avvenga in termini compiuti e con un risultato pregevole dal punto di vista legislativo. «Il processo a data certa è un principio sacrosanto». «Noi non abbiamo mai detto che il cosiddetto processo breve debba essere approvato prima delle regionali, anche perché non è un testo blindato - dice Alfano - Nessuno ha mai detto che siano pagine evangeliche immodificabili. La Camera prenderà tempo necessario per esaminarli. In ogni caso il provvedimento vedrà la luce: assicuro che entrerà nell'ordinamento giuridico italiano. Il processo a data certa è un principio sacrosanto e si farà anche se dovesse essere approvato il provvedimento sul legittimo impedimento». «Imminente proposta di riforma costituzionale». «Nelle prossime settimane - ha detto Alfano - ci sarà la presentazione di una proposta di legge di riforma della Costituzione per quanto riguarda la giustizia con l'obiettivo di garantire una giustizia che funzioni e una perfetta parità delle parti al processo, accusa e difesa devono essere uguali». «La riforma del sistema giudiziario non può essere indolore» ha detto Alfano, ribadendo che il processo di ammodernamento coinvolgerà anche la Carta costituzionale: «Sarà fatta la riforma della Costituzione in materia di giustizia, perchè non è possibile pensare di ammodernare il sistema senza riformare la Carta». Fonte: www.ilmessaggero.it
LA RUSSA, UDC NON HA FORNO E NON HA PANE
LA RUSSA, UDC NON HA FORNO E NON HA PANE
Ignazio La Russa critica l'atteggiamento dell'Udc in vista delle regionali ma lascia aperta la porta agli accordi locali. Secondo il coordinatore del Pdl 'non e' giusto stare un po' di qua e un po di la'' e 'non e' giusto non solo eticamente, ma contraddice l'ambizione che ha l'Udc di stare al centro. Se un partito, per mangiare il proprio pane, deve scegliere o un forno di destra o un forno di sinistra, vuol dire che o non ha il forno o non ha il pane, in ogni caso tradisce l'idea di centro che vuole propugnare', sottolinea il ministro della Difesa. Pero' se a livello locale 'si trovano le condizioni di accordi, non vedo perche' no. Non perche' dobbiamo vincere, ma perche' un partito che vuole essere federalista deve tenere conto delle valutazioni a livello locale', spiega La Russa.
VERDINI: OGNI ELEZIONE C'E' AVVISO DI GARANZIA
VERDINI: OGNI ELEZIONE C'E' AVVISO DI GARANZIA
'Ogni campagna elettorale c'e' un'inchiesta. Penso che gli italiani possano giudicare da soli... Noi chiediamo che i processi a Berlusconi siano sospesi, e poi sara' giudicato alla fine del mandato. E' evidente a tutti che le aziende si governano dall'interno, Berlusconi, come e' noto a tutti, da anni e' fuori e sono altri a gestire le aziende'. Lo dice il coordinatore del Pdl, Denis Verdini, alla convention di Arezzo, in merito all'inchiesta sui diritti tv.
mercoledì 27 gennaio 2010
martedì 26 gennaio 2010
venerdì 22 gennaio 2010
Elezioni Regionali in Lombardia: incontro con il Senatore DELL'UTRI e l'Assessore BUSCEMI
Care Amiche e Amici,
i Circoli del Buongoverno di Milano e provincia sono lieti di comunicarVi che le prossime elezioni regionali ci vedranno coinvolti in prima linea al fianco di Massimo Buscemi, attuale Assessore della Regione Lombardia.
Il sostegno a questa candidatura nel collegio di Milano, forte dell'esperienza amministrativa del nostro candidato e della sua storica vicinanza al Pres. Berlusconi, al Sen. Dell'Utri e ai nostri Circoli, ci dovrà vedere tutti coinvolti per garantire al governo regionale un amministratore competente e attento alle esigenze del cittadino e del territorio.
Con l'occasione, abbiamo il piacere di invitarVi alla cena che Massimo Buscemi offrirà il 1° febbraio p.v. presso Fiera MilanoCity alle ore 20.00 per discutere con lui e i con i maggiori esponenti regionali del nostro partito di programmi e obbiettivi per la prossima legislatura regionale.
È necessario dare conferma entro martedì 26 indicando i nominativi dei partecipanti e le loro email. È possibile organizzare tavoli di 10 persone, in questo caso dovrete indicare anche un riferimento telefonico di un responsabile del tavolo.
Cordiali saluti.
Il Circolo del Buongoverno di Milano
Lingresso pedonale è:
Fiera MilanoCity
Padiglione 3
Porta Teodorico
Viale Scarampo
Milano
Lingresso per il parcheggio auto è in Viale Teodorico.
Il Circolo del Buongoverno di Milano
Via Marina, 1 - 02 77711431
Il Circolo del Buongoverno di Milano
Lingresso pedonale è:
Fiera MilanoCity
Padiglione 3
Porta Teodorico
Viale Scarampo
Milano
Lingresso per il parcheggio auto è in Viale Teodorico.
Il Circolo del Buongoverno di Milano
Via Marina, 1 - 02 77711431
giovedì 21 gennaio 2010
mercoledì 20 gennaio 2010
Nuovo Libro di ARALDICA
E’ finalmente uscito il nuovo libro “Raccolta di Casate ed Iconografie” (&MyBook Editore, I edizione 2009, 252 pagine con illustrazioni a colori, 33,00 €) curato dal Dott. Vito Caterini che, da semplice appassionato di Araldica e Cavalleria, è diventato uno dei massimi esperti italiani di queste materie.
Vito Caterini è un Medico affermato (cardiologo, pneumologo e psicologo criminale), Ufficiale Ausiliario delle Forze Armate, Capitano della Croce Rossa, Magistrato Arbitrale della Corte Europea di Giustizia , Cavaliere di diversi ed importanti Ordini fra i quali quello Pontificio di San Gregorio Magno e quello Costantiniano di San Giorgio.
Il volume presenta una ricerca su alcune famiglie italiane, completa di cenni storici, notizie sugli attuali rappresentanti e stemma a colori con la relativa descrizione (Blasonatura). Nella pregevole antologia sono presenti anche i casati di alcuni cari amici, fra i quali: il Conte Fernando Crociani Baglioni, il Conte Alessandro Romei Longhena ed il Nobile Diego Zoia dei Puschina.
Ma le ricerche e le iniziative del bravo Vito Caterini non si fermano: è già al lavoro per preparare la seconda edizione della Raccolta, ampliata ed aggiornata, che uscirà nel 2011. Il libro è in vendita in tutta Italia, nelle librerie principali e specializzate, ma lo potete trovare anche in rete od ordinarlo direttamente all’editore.
Roberto Jonghi Lavarini
robertojonghi@gmail.com
Vito Caterini è un Medico affermato (cardiologo, pneumologo e psicologo criminale), Ufficiale Ausiliario delle Forze Armate, Capitano della Croce Rossa, Magistrato Arbitrale della Corte Europea di Giustizia , Cavaliere di diversi ed importanti Ordini fra i quali quello Pontificio di San Gregorio Magno e quello Costantiniano di San Giorgio.
Il volume presenta una ricerca su alcune famiglie italiane, completa di cenni storici, notizie sugli attuali rappresentanti e stemma a colori con la relativa descrizione (Blasonatura). Nella pregevole antologia sono presenti anche i casati di alcuni cari amici, fra i quali: il Conte Fernando Crociani Baglioni, il Conte Alessandro Romei Longhena ed il Nobile Diego Zoia dei Puschina.
Ma le ricerche e le iniziative del bravo Vito Caterini non si fermano: è già al lavoro per preparare la seconda edizione della Raccolta, ampliata ed aggiornata, che uscirà nel 2011. Il libro è in vendita in tutta Italia, nelle librerie principali e specializzate, ma lo potete trovare anche in rete od ordinarlo direttamente all’editore.
Roberto Jonghi Lavarini
robertojonghi@gmail.com
lunedì 18 gennaio 2010
venerdì 15 gennaio 2010
DIO - PATRIA - FAMIGLIA
Il Movimento dei Legionari di Cristo e la
Delegazione Lombarda del Sovrano Militare Ordine di Malta
Vi invitano alla "Giornata della Famiglia",
che si terrà a Milano il prossimo 24 gennaio
Prenotazione obbligatoria: robertojonghi@gmail.com
lunedì 11 gennaio 2010
L’Italia degli stranieri?
Nei prossimi giorni verrà proiettato un nuovo film americano.
Un’allegra commedia sul classico stereotipo della giovane americana che trova l’amore, dopo una serie di simpatici incidenti, in Italia, a Roma.
Tra le scene del film non si risparmieranno i classici che la subcultura americana ha dell’Italia tra cui il ballo della tarantella.
Ora mi domando che idea offriamo al mondo? Ancor piu’ interessante sarebbe capire, nella cultura popolare dei popoli occidentali, che immagine diamo di noi stessi.
Tempo fa ho avuto il piacere di dialogare con un amica americana, di New York. Ella mi presentava l’Italia in una tal foggia che nemmeno il piu’ valido promotore turistico avrebbe saputo far di meglio.
Quindi da un lato noi italiani, con il nostro modo di fare bonario, l’amore per la cucina, e altri sparuti stereotipi, come siamo percepiti dagli stranieri? Un miscuglio di paradiso terrestre e infernale burocrazia, il paese che diede i natali al brillante Da Vinci ( ultimamente riscoperto a livello mondiale grazie ad uno scrittore) e che ospita la tanto bistrattata ( sempre dallo stesso scrittore) chiesa Cristiana, una nazione la cui moda ci invidia il mondo ma, grazie a fatti che periodicamente avvengono al sud Italia, macchiata da avvenimenti che i media internazionali non esitano a definire da “terzo mondo”.
Ci sarebbe da discutere tuttavia di quest’Italia che, cosi’ favolosamente ricca di paesaggi e personaggi da sogno, gentilmente stereotipati nella subcultura popolare straniera, ha saputo reagire alla crisi in modo efficace, evitando di dover ricorrere a cosi’ brutali e ben poco raffinate pratiche di “quantitative easing”.
Un termine dall’elegante e sofisticata fragranza finanziaria che significa, semplicemente, la stampa e la distribuzione “selvaggia” di immani masse di denaro cartaceo nell’economia corrente, al fine di alleggerire la situazione di crisi economica nella quale l’intero mondo occidentale, e per effetto collaterale il resto del mondo, si trova.
Forse, al pari di molte nazioni che difendono, in modo piu’ o meno manifesto, politiche di esportazione-colonizzazione culturale, l’Italia dovrebbe dotarsi di un apparato di comunicazione, su base nazionale, che sia qualcosa di piu’ di un ministero della cultura o del turismo: un vero e proprio organo che difende, in modo dinamico e attivo, l’immagine della nostra nazione all’estero.
Un organo di questo tipo, e i suoi successi in campo di promozione dell’immagine, porterebbero ovviamente vantaggi di tipo economico alla nazione stessa, rendendo maggiormente rilevanti le opportunità che l’Italia ha da offrire ad investitori esteri nell’ambito delle risorse umane, logistica e produzione.
Forse, in questo modo, i cervelli la smetterebbero di fuggire all’estero per far ricerca, regalando opportunità di brevetti e scoperte a quelle nazioni occidentali che tanto ci invidiano le notre bellezze bucoliche e deplorano la nostra “arretratezza”.
Enrico Verga
Nei prossimi giorni verrà proiettato un nuovo film americano.
Un’allegra commedia sul classico stereotipo della giovane americana che trova l’amore, dopo una serie di simpatici incidenti, in Italia, a Roma.
Tra le scene del film non si risparmieranno i classici che la subcultura americana ha dell’Italia tra cui il ballo della tarantella.
Ora mi domando che idea offriamo al mondo? Ancor piu’ interessante sarebbe capire, nella cultura popolare dei popoli occidentali, che immagine diamo di noi stessi.
Tempo fa ho avuto il piacere di dialogare con un amica americana, di New York. Ella mi presentava l’Italia in una tal foggia che nemmeno il piu’ valido promotore turistico avrebbe saputo far di meglio.
Quindi da un lato noi italiani, con il nostro modo di fare bonario, l’amore per la cucina, e altri sparuti stereotipi, come siamo percepiti dagli stranieri? Un miscuglio di paradiso terrestre e infernale burocrazia, il paese che diede i natali al brillante Da Vinci ( ultimamente riscoperto a livello mondiale grazie ad uno scrittore) e che ospita la tanto bistrattata ( sempre dallo stesso scrittore) chiesa Cristiana, una nazione la cui moda ci invidia il mondo ma, grazie a fatti che periodicamente avvengono al sud Italia, macchiata da avvenimenti che i media internazionali non esitano a definire da “terzo mondo”.
Ci sarebbe da discutere tuttavia di quest’Italia che, cosi’ favolosamente ricca di paesaggi e personaggi da sogno, gentilmente stereotipati nella subcultura popolare straniera, ha saputo reagire alla crisi in modo efficace, evitando di dover ricorrere a cosi’ brutali e ben poco raffinate pratiche di “quantitative easing”.
Un termine dall’elegante e sofisticata fragranza finanziaria che significa, semplicemente, la stampa e la distribuzione “selvaggia” di immani masse di denaro cartaceo nell’economia corrente, al fine di alleggerire la situazione di crisi economica nella quale l’intero mondo occidentale, e per effetto collaterale il resto del mondo, si trova.
Forse, al pari di molte nazioni che difendono, in modo piu’ o meno manifesto, politiche di esportazione-colonizzazione culturale, l’Italia dovrebbe dotarsi di un apparato di comunicazione, su base nazionale, che sia qualcosa di piu’ di un ministero della cultura o del turismo: un vero e proprio organo che difende, in modo dinamico e attivo, l’immagine della nostra nazione all’estero.
Un organo di questo tipo, e i suoi successi in campo di promozione dell’immagine, porterebbero ovviamente vantaggi di tipo economico alla nazione stessa, rendendo maggiormente rilevanti le opportunità che l’Italia ha da offrire ad investitori esteri nell’ambito delle risorse umane, logistica e produzione.
Forse, in questo modo, i cervelli la smetterebbero di fuggire all’estero per far ricerca, regalando opportunità di brevetti e scoperte a quelle nazioni occidentali che tanto ci invidiano le notre bellezze bucoliche e deplorano la nostra “arretratezza”.
Enrico Verga
Iscriviti a:
Post (Atom)