Nell’incredibile grottesca vicenda che ci tocca subire, a botta calda emergono tre fatti.
- primo: l’inettitudine, il pressappochismo e la mancanza di serietà dei responsabili della definizione e approvazione delle liste elettorali. Liste partorite con grande difficoltà e sintesi di litigi, accordi e colpi bassi. Se non fosse serio, sarebbe comico assistere al risultato di tanta fatica andare in fumo per cialtroneria. Chi aveva il biglietto vincente si è dimenticato di portarlo all’incasso
- secondo: i tribunali che non hanno fatto sconti, ma si sono presi la loro rivincita su quel partito e su quella parte di popolo che giustamente e razionalmente rivela e rileva le tante decisioni politiche di una magistratura fuori dalla realtà e dentro solo ai codici. Oltre ai quali esiste il senso comune. Le leggi devono essere interpretate e la forma non deve mai sopraffare la sostanza. Siamo rimasti alla condanna per il furto di una mela.
- Terzo il presidente della repubblica che, correttamente e coerentemente con la provenienza e lunghissima militanza partitica, si è sfilato da un impiccio nel quale ingenui protagonisti di questo triste episodio hanno cercato di coinvolgerlo.Questi apprendisti stregoni, poco stregoni e molto apprendisti, hanno così collezionato un ulteriore smacco nonostante i piagnistei con cui si sono rivolti al nonno.
- Noi, fedeli e forse un po’ stupidi e comunque stupiti elettori, ripensiamo a tutti i sacrifici, tutto il tempo e anche denaro, che abbiamo impiegato, o meglio perso, per fare eleggere a posizioni decisionali persone che impiegano la maggiore parte del loro tempo in bisticci, e punzecchiature e quindi ad apparire tronfi e boriosi in compiacenti interviste. Professionisti della politica e solo della politica.
- Vorrei farmi e fare una domanda: quanto ha giocato e quanto ha inciso, nell’attuale e assurda vicenda, l’atmosfera di conflittualità che quotidianamente emerge nelle dichiarazioni dei rappresentanti apicali del PdL ? C’è chi è impegnato a puntellare il governo, del resto voluto dal voto popolare, e chi invece si adopera a picconarlo per
- sostituirlo. L’atmosfera di mal celato bisticcio che si riscontra ogni giorno provoca madornali errori nel momento in cui la serenità e l’accordo dovrebbero regnare sovrani.
- Noi, che siamo l’esercito, dobbiamo ribellarci a questi inetti capi e, a bocce ferme, cioè dopo le elezioni, azzerare tutto e tutti ed emarginare chi non si trova nel PdL come a casa propria e fa di tutto per distruggerla, e purtroppo sembra ci riesca.
- Uno dei più attenti e intelligenti nostri politici – ce ne sono – in una recente intervista ha ipotizzato una nuova costruzione del PdL basata su persone esperte, competenti e capaci, il cui curricolo evidenzi risultati e cultura e non solo cortei, raduni e propaganda elettorale. Noi ci regaliamo a questi politici e ci regoliamo su quanto da loro espresso.
- Tutto dopo le imminenti elezioni. Per ora accontentiamoci di votare PdL
Il comitato di gestione di Destrafuturo
Milano 02/03/2010
avete pienamente ragione.
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