martedì 23 marzo 2010

La storia si ripete



Nel 1965 il generale De Gaulle, eroe di guerra, venne rieletto dal popolo francese.


Tre anni dopo, una “spontanea” rivolta studentesca - il Maggio ‘68 - sarà lo strumento usato dalla larga coalizione interna e internazionale per far cadere De Gaulle.


Il Maggio del 68, fu, in qualche modo, la prima rivoluzione colorata.


Il popolo Viola di oggi, ovviamente auto organizzatosi grazie alla rete senza NESSUNA ( ?) ingerenza da parte di partiti o coalizioni non al governo, è una pallida imitazione degli eventi del 68.


L’agitazione comincia nelle università ai primi di maggio, guidata dal franco-tedesco Cohn Bendit, e prende subito una piega insurrezionale: barricate, auto incendiate, scontro con la polizia. Il 13 maggio, i sindacati, per non essere da meno degli studenti, scendono in piazza e dichiarano lo sciopero generale. Le rivendicazioni sindacali vengono accolte dal governo, ma vengono respinte: palesemente, i sindacati non vogliono aumenti salariali, ma la rivoluzione.


Dopo alcuni giorni di assenza da Parigi, De Gaulle torna, scioglie l’Assemblea, e lancia un appello al popolo, alla maggioranza silenziosa dei francesi, nella quale continua a credere.
Dopo pochi giorni si mobilitano “comitati di difesa delle repubblica”: partono milioni di telefonate per svegliare la gente pro-De Gaulle di casa in casa. Nonostante lo sciopero generale anche dei trasporti, il 30 maggio 1968 oltre un milione di francesi si radunano nei Champs-Elisée: una folla immensa che acclama il generale, e mostra alla piazza, alla provincia e all’estero che il capo dello Stato ha dietro a sè il Paese, che affronta tutti i poteri, legali o meno, coalizzati per piegare la repubblica.



Sabato 20 marzo 2010 la storia si è ripetuta. In piazza a Roma erano presenti quei cittadini silenziosi, quelli che non scioperano, quelli che anche con la crisi tirano avanti, sudano, sbuffano ma sono ottimisti. Quelli che se eleggono un candidato vogliono che tale candidato governi in loro rappresentanza, in modo democratico e legale.


Sabato 20 marzo 2010 in piazza a Roma non c’era qualche tipo di popolo “Viola” gentilmente “supportato” da partiti “troppo coraggiosi” per dichiarare apertamente la loro, democratica, volonta’ di protestare contro il governo eletto.


Sabato 20 marzo 2010 cittadini e deputati, senatori e normali consiglieri di circoscrizione votanti e votati era in piazza, a gridare fieri e sicuri la loro volontà a non cedere a pochi ( secondo la questura meno di 50.000 unità) cittadini Violacei.



Sarebbe ora che l’opposizione, democraticamente eletta e non capace di raggiungere la maggioranza bastante per governare, si occupasse di trovare un suo piano elettorale, invece che gridare allegramente in piazza contro l’attuale governo.



EV

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