mercoledì 31 marzo 2010

Bossi, ringrazia certi ex AN.

Ebbene si. Quel caffè che il Presidente della Camera non voleva più nemmeno bere con Umberto Bossi, ieri mattina il Senatùr se l’è preso. Lungo, con tanta schiuma...diciamo un bel cappuccino và. E ci aggiunge anche il "cornetto".

Perché quelle continue polemiche, quelle continue fughe non si sa dove, quei continui deragliamenti dalla destra di Fiuggi, di Verona e di sempre; quei valori e ideali che non ha voluto portare nel PDL hanno portato proprio questo: Voti alla Lega. Intendiamoci, meritati.

Così si spiega il successo del popolo leghista in quelle regioni che, storicamente, erano e sono di destra. La destra della tolleranza zero verso criminalità ed immigrazione clandestina; contro la corruzione e il malaffare; di gente che lavora e si aspetta che la politica (i politici) faccia altrettanto. Gente leale e di parola, quelli di destra; non fessi però.

Ora, che la frittata è fatta, sarebbe anche ora che il PDL prendesse dei provvedimenti; se il Presidente della Camera non avrà il coraggio di trarre LUI l'inevitabile conclusione: Dimissioni. Oppure, se è proprio attaccato alla poltrona, la smetta di pensare di rappresentare la destra, perché così non è. Lui l'ha sfasciata.

Ora, la Destra del futuro va ricostruita, con pazienza, tenacia, attività sul territorio, vicinanza e comunità con la società civile. C’è tanto lavoro. Ma lavorare stanca e a certa destra presuntuosa – salottiera, lavorare per la gente non piace.

Cav. A. De Simone

giovedì 25 marzo 2010

Ehi, Voi di Charta Minuta (Fare Futuro):…Ci fate o ci siete?


No perché se è la seconda, c’è veramente da preoccuparsi.

Confesso di esser arrivato solo ai primi due saggi (n.1 Gen-Feb 2010) dal titolo:

· Il pensiero che traccia il futuro, di A. Urso

· E’ ora di navigare in mare aperto, di F. Rossi

Confesso anche di essermi posto in poltrona scevro da ogni pregiudizio, pronto a criticarmi, più che criticare ma qui…si tratta di ragionare!

Allora: Crediamo davvero che per l’iniziativa “propagandistica” di un sindaco della cosiddetta Padania (ricordo all’economista Urso che esiste, in force, un tasso universalmente noto come Lombard e che a Londra esiste pure una Lombard street –ndr-) denominata “White Christmast” andasse contro gli immigrati? O non piuttosto contro i delinquenti, travestiti da immigrati?

L’On. Urso poi si concentra su:” Pensiero corto e stretto Vs Pensiero lungo e largo” e pare che in Farefuturo ce l’abbiano Lungo e Largo, ovviamente (ma Bossi, lo sa?). Ebbene, proprio l’esempio succitato di Lombar Street sta li a dimostrare, nella storia, che nessun Italiano e/o padano non sappia cosa accade oltre il proprio giardino; non sia interessato ai problemi del mondo che certamente influiscono su ciascuno di noi. Anche Madonna sa che “Italians do it better” e quindi ce lo abbiamo tutti Lungo e Largo: Voi della cosiddetta nuova destra, noi di Destra assieme a quelle migliaia di imprenditori che vanno per il mondo e assumono collaboratori dal mondo. Caro Onorevole.

Nuova destra si, perché a sentire il Dott. Rossi (Filippo), pare che ormai si debba navigare a vista, senza più valori né ideali. “Ricordare senza ricordare, ecco il metodo!” L’enunciato, Shakespeariano nella forma, ricorda nel contenuto le convergenze parallele (A.Moro, Firenze 1959). E poi Dott. Rossi: Google è un ottimo motore di ricerca, non una forma culturale, così come il web o internet stanno al telefono o alla radio. Finalmente Lei anche arriva ad ipotizzare che:”… il nuovo politico deve sparigliare la partita, senza essere catalogato, rimanendo inafferrabile” Occhio che a dir ste cose ci sarà, come c’è, qualche politico della nuova destra che La segue ma per la democrazia è un insulto. Sono gli elettori a dar mandato (e a toglierlo) a chi si occuperà della cosa pubblica. Governare è fare e render conto di ciò che s’è fatto.

Altro ci sarebbe da dire ma spero in un confronto, un dialogo senza schematismi, senza pregiudizi e senza recinti di idee, come piacerà all’On Urso. Concludo però con una nota di colore: In Farefuturo circola voce che la nuova destra “o è chic o non è”….Mr Rossi, Lord Brummel sosteneva che la vera eleganza, consiste nel passare inosservati….Prossima fashion week a Settembre, ora è Pasqua. Auguri.

Carlo Brignolo Gorla

martedì 23 marzo 2010

La storia si ripete



Nel 1965 il generale De Gaulle, eroe di guerra, venne rieletto dal popolo francese.


Tre anni dopo, una “spontanea” rivolta studentesca - il Maggio ‘68 - sarà lo strumento usato dalla larga coalizione interna e internazionale per far cadere De Gaulle.


Il Maggio del 68, fu, in qualche modo, la prima rivoluzione colorata.


Il popolo Viola di oggi, ovviamente auto organizzatosi grazie alla rete senza NESSUNA ( ?) ingerenza da parte di partiti o coalizioni non al governo, è una pallida imitazione degli eventi del 68.


L’agitazione comincia nelle università ai primi di maggio, guidata dal franco-tedesco Cohn Bendit, e prende subito una piega insurrezionale: barricate, auto incendiate, scontro con la polizia. Il 13 maggio, i sindacati, per non essere da meno degli studenti, scendono in piazza e dichiarano lo sciopero generale. Le rivendicazioni sindacali vengono accolte dal governo, ma vengono respinte: palesemente, i sindacati non vogliono aumenti salariali, ma la rivoluzione.


Dopo alcuni giorni di assenza da Parigi, De Gaulle torna, scioglie l’Assemblea, e lancia un appello al popolo, alla maggioranza silenziosa dei francesi, nella quale continua a credere.
Dopo pochi giorni si mobilitano “comitati di difesa delle repubblica”: partono milioni di telefonate per svegliare la gente pro-De Gaulle di casa in casa. Nonostante lo sciopero generale anche dei trasporti, il 30 maggio 1968 oltre un milione di francesi si radunano nei Champs-Elisée: una folla immensa che acclama il generale, e mostra alla piazza, alla provincia e all’estero che il capo dello Stato ha dietro a sè il Paese, che affronta tutti i poteri, legali o meno, coalizzati per piegare la repubblica.



Sabato 20 marzo 2010 la storia si è ripetuta. In piazza a Roma erano presenti quei cittadini silenziosi, quelli che non scioperano, quelli che anche con la crisi tirano avanti, sudano, sbuffano ma sono ottimisti. Quelli che se eleggono un candidato vogliono che tale candidato governi in loro rappresentanza, in modo democratico e legale.


Sabato 20 marzo 2010 in piazza a Roma non c’era qualche tipo di popolo “Viola” gentilmente “supportato” da partiti “troppo coraggiosi” per dichiarare apertamente la loro, democratica, volonta’ di protestare contro il governo eletto.


Sabato 20 marzo 2010 cittadini e deputati, senatori e normali consiglieri di circoscrizione votanti e votati era in piazza, a gridare fieri e sicuri la loro volontà a non cedere a pochi ( secondo la questura meno di 50.000 unità) cittadini Violacei.



Sarebbe ora che l’opposizione, democraticamente eletta e non capace di raggiungere la maggioranza bastante per governare, si occupasse di trovare un suo piano elettorale, invece che gridare allegramente in piazza contro l’attuale governo.



EV

venerdì 19 marzo 2010

Silvio, sulle giovani candidature hai ragione ma….


La7 TV. Ottoemezzo del 18 Marzo 2010. Lilli Gruber (che brutta non è) con una politologa rampante (piacente) con una anziana socialista (ai suoi tempi piaciuta, suppongo) con la giovane “Listina” (velina passata alla politica – ndr -) candidata in Calabria, certamente bella. Ciò sta a dimostrare che anche la bella presenza ha contato, conta e conterà nei curricula.


Ma la questione è: La selezione in politica. Bene ma come si fa la selezione? Chi la fa? E’ democratico prevedere una selezione laddove il diritto all’elettorato, attivo e/o passivo, è previsto dalla Costituzione?



Lasciamo le domande a chi, leggendo, magari vorrà rispondere. Io rifletto:


  • Ronald Regan da Hollywood alla White House, da qualche parte avrà cominciato per poi esser l’uomo più potente del mondo.

  • Lilli Gruber dal TG1 a Strasburgo. Ci fosse un’altrettanto intelligente e preparata fanciulla, magari già partecipante alla prima puntata del Grande Fratello, che volesse imitarne la carriera dovremmo scrivere: “Maria Rossi del GF1”. Simpatica l’assonanza eh?

  • Gianni Rivera da Milanello….Si ok, per noi Boys interisti era la “escort rossonera” ma li c’entrava il tifo. Per gli elettori DC e poi DS fu sottosegretario in un governo della Repubblica.

Allora facciamo a capirci, perché se vogliamo un cambio generazionale dobbiamo fare i conti con la generazione italia (absit injuria verbo) che arriva anche dal Grande Fratello, dalla mondo della TV, dal mondo dello Sport perché ciascun cittadino Italiano, Supermario Balotelli incluso, gode dei diritti di cui sopra. E non è detto che costoro facciano peggio di chi, ormai da anni, è inchiodato alle poltrone e mò rivendica il diritto/dovere di selezionare. In base a quale criterio poi?


Faccio autocritica: Si, Silvio, anche un’igenista orale ha pari dignità di partecipare alla gestione della res pubblica; preferibilmente però partendo dal basso e non dal “Listino”.


Quindi si, Silvio sui giovani ha ragione ma….Ad esempio il CDA di Expò 2015: Presidente Diana Bracco, classe 1941 (la Signora scuserà l’indelicatezza); Lucio Stanca, classe 1941; Angelo Provasoli, classe 1942; Carlo Secchi, classe 1944; Paolo Alli, classe 1950. Quanti anni avranno nel 2015? Certo il loro contributo sarà prezioso ma…Che bel messaggio al mondo sarebbe un CDA di trenta/quarantenni per un evento come l’Expò !!!


Che ne pensi, Silvio?



Carlo Brignolo Gorla

lunedì 15 marzo 2010

Il viola tende al rosso.

E’ sempre bello vedere la gente dimostrare, pacificamente, nelle piazze.


Manifestare liberamente e pacificamente le proprie opinioni politiche, anche e soprattutto in dissenso con il partito o i partiti al governo, è la piu’ alta manifestazione della libertà di cui ogni nazione democratica deve essere fiera.


Tuttavia, questa manifestazione del popolo Viola, fa pensare.


Ufficialmente, almeno la prima volta, il movimento Viola voleva-doveva essere apartitico: un movimento nato dalla rete, il cui unico scopo era protestare contro il governo e il partito al potere.


Sarebbe opportuno ricordare che per portare in piazza 50000, 100000, 1000000 di persone; o semplicemente 4 gatti serve coordinamento, serve logistica, serve una visione di insieme.


Servono strumenti per la propaganda, bandiere, mezzi di trasporto, in poche parole servono SOLDI.


Tanti soldi, perche’ la gente, per portarla in piazza, la devi convincere; per quanto sia bello pensare che con un paio di gruppi di discussione sui classici social network si possono muovere folle immani la realtà e’ un altra.


Se qualcuno ti paga il biglietto dell’autobus o del treno, ti regala una bandiera ( che anche se prodotta in Cina, 10 centesimi sarà pur costata), ti organizza per la strada, dicendoti cosa gridare.


Se qualcuno crea un palco con luci, impianti di amplificazione, se qualcuno chiama, invita cantanti ( che ovviamente parteciperanno gratuitamente alla manifestazione per la CAUSA), se qualcuno fa tutte queste cose, viene da domandarsi DOVE LI PRENDE I SOLDI.


Allora, dovremmo far presente ai giornalisti, che intervistano i maggiori rappresentanti del movimento, che le bandiere che sventolano alle spalle degli intervistati, inquadrate con mal celata attenzione dalle telecamere, non son poi tutte cosi’ Viola.


C’è un intero arcobaleno di bandiere: la miglior sfilata di gonfaloni, bandiere e stendardi di tutti i partiti da far invidia, per fogge e colori, al palio di Siena.


Allora diciamolo apertamente, questo popolo Viola costa, chi lo sta pagando?


Enrico Verga

lunedì 8 marzo 2010

Grande successo politico per il primo incontro pubblico di DESTRAFUTURO a Milano






Grande successo politico e di presenze al il primo incontro pubblico organizzato dal Movimento Destrafuturo, lo scorso sabato sera a Cusago, Milano. Alla cena sociale hanno partecipato oltre 150 militanti e dirigenti locali di Milano e provincia, entusiasti della nostra iniziativa politica che vuole ridare voce, fiducia, continuità e speranza alla destra italiana.
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Presenti i fondatori di Destrafuturo: il Portavoce Carlo Brignolo Gorla, il Coordinatore Michele Puccinelli, il mitico Comandante Antonio De Simone (che con meticolosità militare di Ufficiale dei Carabinieri in congedo e con il suo naturale carisma, è stato il vero artefice della buona riuscita di questo evento), Roberto Jonghi Lavarini, Flavio Nucci ed un "ringiovanito" Dario Vermi.
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Nel corso della serata sono intervenuti i massimi esponenti del Popolo della Libertà: l'On. Massimo Corsaro (Deputato e vice-Coordinatore del PDL in Lombardia), l'On. Romano La Russa (Assessore Regionale e Segretario Provinciale del PDL), Marco Osnato (Consigliere Comunale e Segretario Cittadino del PDL), l'On. Carlo Fidanza (Eurodeputato e Consigliere Comunale), Giovanni De Nicola (Assessore Provinciale).
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Presente in sala un pubblico qualificato ed interessato, per la maggior parte proveniente da Alleanza Nazionale ed ancor prima dal glorioso Movimento Sociale Italiano, fermamente deciso a fare Politica e Cultura, di destra, all'interno del PDL. Fra le tante facce note ricordiamo: la Contessa Elena Manzoni di Chiosca, il Generale Ettore Poggi Pollini (anche in rappresentanza dei Circoli del Buon Governo del Sen. Marcello Dell'Utri), Giovanni Grigillo (Presidente della patriottica Associazione Giuliano Dalmata) e Francesco Marotta (in rappresentanza del Comitato Destra per Milano).
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venerdì 5 marzo 2010


La politica dei contenuti e quella della comunicazione




L’Italia è sempre più la Repubblica fondata sui Realities…..il Grande Fratello, l’Isola dei Famosi (e non famosi)…..L’elezioni, ora in onda le Regionali 2010, cui manca solo un televoto. Oddio, se si pensasse ad informatizzare la procedura non sarebbe poi male, nel 2010: Gran risparmio di quattrini, tempo ecc ecc. Ma al Governo, chi si occupa di innovazione? Brunetta! Bene, facciamogli fare il sindaco a Venezia.


Ma non è di ciò che voglio ragionare. Ragioniamo di Politia e di Realities.


Politica: L’Arte di governare le società. E quindi dovrebbe essere tutto un dibattere su quale forma di governo, quali iniziative, quali provvedimenti. Con il voto gli elettori individuano i grandi obiettivi, ovviamente; per poi vedere se gli addetti ai lavori con le leggi emanate (e anche abrogate, perché politica significa anche “pulire”) detti obiettivi li raggiungono. Quindi dovremmo sentire i candidati che ci parlano di crisi e come pensano di aiutarci a superarla; d’inquinamento e come pensano di gestirlo; di mobilità e come pensano di migliorarla. Nello specifico di cosa vul dire “in pratica” federalismo. Insomma, il bilancio dell’amministrazione precedente e le strategie per la successiva.


Si tratterebbe di affrontare i contenuti ma la domanda è: Sono in grado i politici di parlare dei contenuti. Ovviamente si. Potrebbe esistere una classe dirigente di persone preparate, tecnicamente competenti ed ingrado di provvedere. Ma….Eh, ma ci hanno inculcato che politica è:” L’Arte di comunicare” . Ecco quindi il fiorire di talk-shows “politicizzati” i cui partecipanti devon far ascolto, gli ospiti devono garantire share, gli stessi giornalisti, politicizzati, devono fare ascolto…e il popolo…..televota. Nel senso etimologico del termine, cioè: Vota quello che in televisione compare di più o fa più audience. Solo perché interrompe gli altri con una certa continuità, insulta il prossimo, sbeffeggia l’avversario.


Utilizziamo il ridicolo black out della RAI per fermarci, per riflettere sui contenuti. Magari dopo aver visto un bel film, letto un libro, ascoltato musica. Sempre di Arti si tratta.


Carlo Brignolo Gorla

giovedì 4 marzo 2010

Comitato PDL per le ELEZIONI PRIMARIE

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Nasce su Facebook, per iniziativa di Fabrizio Hennig (già Dirigente di Forza Italia e Presidente di Zona 9 a Milano), il Comitato per le ELEZIONI PRIMARIE nel PDL in LOMBARDIA

http://www.facebook.com/note.php?saved&&suggest&note_id=338469383092#!/group.php?gid=353797701104&ref=mf

Al PDL serve subito una migliore organizzazione, un più forte radicamento sul territorio, una reale partecipazione popolare, più trasparenza nella gestione del partito, un rinnovamento generazionale, una reale meritocrazia che selezioni candidati seri e credibili ed una classe dirigente competente ed affidabile che non viva di politica come mestiere ma per la Politica come passione ed impegno sociale.

E' inoltre assolutamente necessario evitare che, nel PDL (in Comune, Provincia e Regione), si consolidi quella che è una vera e propria casta di pochi privilegiati, mestieranti della politica che si spartiscono il potere, ricoprendo contemporaneamente (senza averne tempo e spesso nemmeno meriti e capacità) due, tre, quattro e più remunerati incarichi politici, elettivi, istituzionali, amministrativi, consulenze e prebende, in enti controllati e società partecipate. Questa vergognosa prassi partitocratica è come un tappo che blocca la crescita di una nuova classe dirigente responsabile e che, quindi, impedisce una più esteso e profondo radicamento del Popolo della Libertà nella società e sul territorio. Nel PDL ci sono tantissime energie positive, talenti inespressi, professionalità inutilizzate ed a tutti deve essere dato il giusto spazio, secondo capacità, meriti e competenze: il cumolo delle cariche deve essere vietato ed impedito!

Roberto Jonghi Lavarini
(fra i promotori della iniziativa insieme ad una decina di dirigenti locali del PDL milanese)

Aderite anche Voi alla iniziativa, diamo forza al Popolo della Libertà:

http://www.facebook.com/note.php?saved&&suggest&note_id=338469383092#!/group.php?gid=353797701104&ref=mf

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Caos Liste PDL: la democrazia degli imbecilli

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La magistratura ci prova, la sinistra ci spera ma la colpa è di una classe dirigente di imbecilli, faciloni e sprovveduti. La burocrazia non può bloccare la democrazia: il Popolo della Libertà, primo partito italiano, deve potere, comunque, partecipare alle elezioni regionali, anche in Lombardia ed a Roma. Ma nel PDL è necessario ed urgente fare "ordine e pulizia": cacciare incapaci e parassiti, rinnovare la classe dirigente, riorganizzare il partito, selezionare meglio i candidati.

Sicuramente vi è una chiara responsabilità politica del Coordinatore Regionale, l'Onorevole GUIDO PODESTA' (troppo impegnato, come Presidente della Provincia di Milano, per coordinare bene anche il partito!) e del Responsabile Elettorale Regionale, l'Assessore STEFANO MAULLU (da mesi troppo impegnato per la sua rielezione), ma il primo è praticamente dimissionario ed il secondo è stato, da tempo, "congelato" proprio perchè ricandidato in Regione. Il primo responsabile di questa disastrosa presentazione della lista ha uno nome, un cognome, un volto ed un preciso incarico: è il Responsabile Organizzativo, DORIANO RIPARBELLI, colui che ha coordinato, dalla sede milanese di Viale Monza, il lavoro di raccolta e di verifica di tutte le fermi e di tutta la relativa la documentazione necessaria. Ricordiamo anche che DONATO RIPARBELLI, da sempre vicinissimo a Podestà', per questo delicato incarico, aveva persino ottenuto il terzo posto nel listino bloccato del Presidente Formigoni.

Queste sono le prime tre teste che il Popolo della Libertà chiede direttamente a Silvio Berlusconi! Noi parliamo chiaro, non abbiamo nulla da perdere, facciamo Politica per passione ed impegno sociale. Ora pensiamo a fare riammettere la candidatura di Formigoni e delle liste collegate ed a vincere, nonostante tutto, le elezioni regionali ma, dopo, faremo i conti seriamente!

DESTRA PER MILANO - LiberaMente nel PDL

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mercoledì 3 marzo 2010

Al fondo del barile


Non solo una porchetta può impedire la presentazione delle liste elettorali, e un po’ ci godiamo però, perchè chi di noi non s’è sentito dire…” manca il timbro, ritorni”; oppure…”ormai siamo chiusi, torni “ …storie di ordinaria “normalità” presso le ASL, uffici pubblici, INPS, ecc ecc. Ma al fondo del barile è anche la RAI, che decide di oscurare il video. Per un regolamento bislacco messo a punto dal solito “radicale libero”.


E così succede che l’Italia può sembrare altrettanto bislacca ma a ben vedere, una volta che s’è smesso di ridere o piangere secondo l’umore della giornata, c’è secondo me una spiegazione: L’ignoranza. Che è la condizione dell'ignorante, cioè chi non conosce in modo adeguato un fatto o un oggetto, ovvero manca di una conoscenza sufficiente di una o più branche del sapere. Può altresì indicare lo scostamento tra la realtà ed una percezione errata della stessa.


E mai aggettivo fu più idoneo, e non offensivo, nel definire la politica o, meglio, i politici di oggidì.


I’ignorante CDA della RAI, rifiuta persino di applicarsi (che li paghiamo a fare?) per applicare un regolamento. I vari “factotum” dei politici, spesso volutamente ignoranti, si buttano sulla prima porchetta che vedono ma non è colpa loro perché di solito è questo che fanno: Vanno a prender le sigarette, i panini, il caffè e ai più meritevoli l’orgasmo di guidare un’auto blu nelle ZTL….Sic transeat mundum, verrebbe da dire ma, per dirla con il mantovano Sommo suonerebbe: “Caron, non ti crucciare: Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandare ”.


Ma se è vero che anche i giudici devono pagare (in danaro) per i loro errori…..i politici? Ahh si vabbeh….loro basta non votarli….ma forse nemmeno più quello….


Ammazza che porcate….ops scusate: Porchette!


Carlo Brignolo Gorla

Partecipazione - Trasparenza - Meritocrazia




martedì 2 marzo 2010

INCREDIBILE MA VERO







Nell’incredibile grottesca vicenda che ci tocca subire, a botta calda emergono tre fatti.


- primo: l’inettitudine, il pressappochismo e la mancanza di serietà dei responsabili della definizione e approvazione delle liste elettorali. Liste partorite con grande difficoltà e sintesi di litigi, accordi e colpi bassi. Se non fosse serio, sarebbe comico assistere al risultato di tanta fatica andare in fumo per cialtroneria. Chi aveva il biglietto vincente si è dimenticato di portarlo all’incasso


- secondo: i tribunali che non hanno fatto sconti, ma si sono presi la loro rivincita su quel partito e su quella parte di popolo che giustamente e razionalmente rivela e rileva le tante decisioni politiche di una magistratura fuori dalla realtà e dentro solo ai codici. Oltre ai quali esiste il senso comune. Le leggi devono essere interpretate e la forma non deve mai sopraffare la sostanza. Siamo rimasti alla condanna per il furto di una mela.

- Terzo il presidente della repubblica che, correttamente e coerentemente con la provenienza e lunghissima militanza partitica, si è sfilato da un impiccio nel quale ingenui protagonisti di questo triste episodio hanno cercato di coinvolgerlo.Questi apprendisti stregoni, poco stregoni e molto apprendisti, hanno così collezionato un ulteriore smacco nonostante i piagnistei con cui si sono rivolti al nonno.


- Noi, fedeli e forse un po’ stupidi e comunque stupiti elettori, ripensiamo a tutti i sacrifici, tutto il tempo e anche denaro, che abbiamo impiegato, o meglio perso, per fare eleggere a posizioni decisionali persone che impiegano la maggiore parte del loro tempo in bisticci, e punzecchiature e quindi ad apparire tronfi e boriosi in compiacenti interviste. Professionisti della politica e solo della politica.


- Vorrei farmi e fare una domanda: quanto ha giocato e quanto ha inciso, nell’attuale e assurda vicenda, l’atmosfera di conflittualità che quotidianamente emerge nelle dichiarazioni dei rappresentanti apicali del PdL ? C’è chi è impegnato a puntellare il governo, del resto voluto dal voto popolare, e chi invece si adopera a picconarlo per


- sostituirlo. L’atmosfera di mal celato bisticcio che si riscontra ogni giorno provoca madornali errori nel momento in cui la serenità e l’accordo dovrebbero regnare sovrani.


- Noi, che siamo l’esercito, dobbiamo ribellarci a questi inetti capi e, a bocce ferme, cioè dopo le elezioni, azzerare tutto e tutti ed emarginare chi non si trova nel PdL come a casa propria e fa di tutto per distruggerla, e purtroppo sembra ci riesca.

- Uno dei più attenti e intelligenti nostri politici – ce ne sono – in una recente intervista ha ipotizzato una nuova costruzione del PdL basata su persone esperte, competenti e capaci, il cui curricolo evidenzi risultati e cultura e non solo cortei, raduni e propaganda elettorale. Noi ci regaliamo a questi politici e ci regoliamo su quanto da loro espresso.


- Tutto dopo le imminenti elezioni. Per ora accontentiamoci di votare PdL



Il comitato di gestione di Destrafuturo


Milano 02/03/2010

lunedì 1 marzo 2010

La PMI forza della Lombardia


MADE IN ITALY LA SFIDA LOMBARDA PER COMPETERE


Venerdì 5 marzo, ore 17:00 - Istituto dei Ciechi, Via Vivaio 7 - Milano


Parteciperà Romano La Russa e il Ministro per le Politiche Europee Andrea Ronchi Sono previsti gli interventi dell'On Ignazio La Russa e dell'On. Roberto Formigoni.


PROGRAMMA:


Ore 17:00 APERTURA LAVORI On. Romano La Russa On Guido Podestà Diana Bracco, Presidente EXPO 2015 S.p.A Ore 17:15 TAVOLA ROTONDA Ambra Redaelli Vice Presidente Confindustria Lombardia Enrico Pazzali Amministratore Delegato Fiera S.p.A Mario Boselli Presidente Camera nazionale della Moda Italiana Rosario Messina Presidente Federlegno-Arredo Carlo Sangalli Presidente Confcommercio Marco Nicolai Direttore Generale di Finlombarda Modera : Alessandro Sallusti Condirettore de "Il Giornale"


Seguirà aperitivo

PDL nel caos. Ora pensiamo a vincere poi a fare pulizia interna.

Piano di battaglia politica di DESTRA PER MILANO e PATRIA E LIBERTA': 1) Far riammettere il listino di Formigoni in Lombardia e la lista del PDL a Roma, 2) Vincere le elezioni regionali, 3) Riorganizzare seriamente il partito del Popolo della Libertà con maggiore partecipazione, trasparenza, competenza e meritocrazia, eliminando imbecilli e parassiti.

Si tratterà anche di fastidiosa burocrazia ma le regole vanno rispettate da tutti. Nel Lazio il presentatore della lista arriva in ritardo e, peggio, in Lombardia oltre 500 sottoscrizioni, a sostegno del listino bloccato del Presidente Roberto Formigoni, sono imprecise e-o invalide.

E' semplicemente assurdo, tragicomico e grottesco, che questo avvenga, non al partito umanista o alla lista dei pensionati dello zero virgola, ma al primo partito italiano con il 40% dei consensi. Il PDL ha centinaia di dirigenti ed eletti lautamente remunerati, oltre che centinaia di consiglieri di amministrazione, impiegati e consulenti stipendiati dalla politica, come è possibile che nessuno controlli le liste e le firme prima di depositarle? E' una cosa intollerabile! Silvio Berlusconi deve azerare i vertici del PDL in Lombardia, a partire dal Segretario Regionale, Guido Podestà, troppo impegnato come Presidente della Provincia di Milano, per potere seguire bene anche il partito.

Altro che toghe rosse, il problema sono le teste di cazzo, cioè la incapacità e la faciloneria, unita spesso alla supponenza, di troppi dirigenti lombardi e milanesi del PDL che ricoprono troppe cariche per poterle seguire bene tutte. Dopo il caso Pennisi e Minetti, l'esclusione della lista bloccata di Formigoni è la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ognuno si assuma le proprie responsabilità. La base del PDL è incazzata nera e chiede a gran voce, direttamente a Berlusconi, un vero rinnovamento, più partecipazione, trasparenza e meritocrazia: oramai la misura è colma!

Ricordo, con grande nostalgia, che, ai tempi del glorioso MSI, il mitico Teodoro Buontempo, a Roma, per presentare la Fiamma come primo simbolo sulla scheda, si accampava il giorno prima con le tende, davanti al Tribunale ed a Milano, quel galantuomo di Flavio Nucci passava la notte, nella Federazione di Via Mancini, a verificare tutti i documenti ed contare tutte le firme, prima di depositarle: altri tempi e, probabilmente, altri uomini, mossi da una grande passione politica e da un profonda fede ideale!

Roberto Jonghi Lavarini

La tragicomica del PDL romano.


Il PDL non riesce a presentare in tempo la propria lista, a Roma, per le elezioni regionali, il responsabile arriva in ritardo perchè era a mangiare un panino con la porchetta. Purtroppo ha ragione il Ministro Rotondi: è stata una vergognosa dimostrazione di incapacità organizzativa ed imbecillità politica che dimostra, ancora una volta, come nel PDL serva una migliore selezione di dirigenti e candidati, più partecipazione, trasparenza e meritocrazia! Ricordo che ai tempi del glorioso MSI, il mitico Teodoro Buontempo, per presentare la Fiamma come prima lista sulla scheda, si accampava la notte prima con le tende, davanti al Tribunale: altri tempi e, probabilmente, altri uomini!


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