giovedì 25 febbraio 2010

martedì 23 febbraio 2010

LA CRONACA



Periodicamente, d'inverno e in occasione di consultazioni elettorali, si sveglia l'ecologista e spara contro le auto pontificando su CO2, polveri sottili, ossidi di azoto, ecc., tutti argomenti di elevata competenza e conoscenze tecnico-scientifiche.

Le auto inquinano meno del 20% e una giornata di blocco auto può ridurre l'inquinamento in modo trascurabile, meno dell'1%.

In compenso si blocca la libertà di viaggiare, e quindi di fare girare moneta, e quindi di portare un piccolo contributo all'economia nazionale.

Tutti lo sanno anche chi propone il blocco auto.

Ma deputati e anche membri del governo plaudono a queste iniziative.


DOMANDA

con quali competenze e conoscenze tecnico-scientifiche vengono supportate queste prese di posizione ?

quanto costa alla città un giorno di blocco auto ?


PUM

Regione Lombardia: sosteniamo Romano La Russa!




Milano, 23 febbraio 2010
Conosco Romano La Russa dal lontano 1986, quando, per la prima volta, a soli 14 anni, mi fermai ad un banchetto di propaganda del mitico Movimento Sociale Italiano, in Piazza Lima a Milano. E' stato praticamente Lui, insieme ad Andrea Colella, Francesco Lauri e Renato Santin, a farmi aderire al MSI, mandandomi ad iscrivermi nella storica Federazione di Via Mancini. Conosco molto bene Romano e tutta la Sua numerosa Famiglia (tre generazioni di militanti politici di destra) e posso annoverare i Suoi figli maggiori (ne ha ben cinque), i "gemelli" Alberto e Massimiliano, con me al Fronte della Gioventù, fra i miei migliori amici. Naturalmente conosco bene anche il fratello Ministro, Ignazio, e, sopratutto, mi onoro di avere conosciuto loro Padre, il Camerata Antonino La Russa (Dirigente dei Gruppi Universitari Fascisti, Combattente Volontario in Africa, Prigioniero non Cooperatore, fra i fondatori del MSI in Sicilia, Senatore missino per diverse legislature, oltre che avvocato ed imprenditore di successo). Ma la mia antica e consolidata amicizia con Romano e la Sua Famiglia non è certamente il solo motivo, per il quale Lo sostengo a queste elezioni regionali. La motivazione è, come deve essere, più profonda ed innanzitutto politica: sostengo Romano La Russa perchè è l'unico candidato del PDL che, a queste elezioni, rappresenta la comunità e la continuità della destra italiana a Milano. Inoltre svolge la Sua attività politica di Segretario Provinciale del PDL di Milano e la Sua attività amministrativa di Assessore Regionale alla Piccola e Media Impresa della Lombardia, in maniera egregia ed assolutamente rigorosa. Potrebbe fare meglio e di più? Certamente, come tutti noi, ed anche per questo Lo sostengo in maniera trasparente e decisa: per migliorare e condizionare positivamente, da destra, la Sua azione politica nel futuro. Ripeto, conosco benissimo Romano La Russa, la Sua storia politica ed umana, la Sua profonda coerenza ed umanità, i Suoi pregi e difetti e non posso che ribadire, con assoluta convinzione, come egli sia il migliore candidato possibile (oggi, a Milano, nel PDL). Alternative non ve ne sono! Diamogli la nostra fiducia e la nostra preferenza ed insieme vigileremo affinchè rispetti pienamente il mandato affidatogli. La missione di "Destra per Milano" è proprio quella di essere presenza critica, di stimolo, nel PDL per ottenere maggiore coerenza, partecipazione, trasparenza e meritocrazia in Politica!

Roberto Jonghi Lavarini
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Sono nato a Paternò, in provincia di Catania, l'11 gennaio 1952. Ho fatto l'imprenditore, sono sposato con Donatella e abbiamo cinque figli e tre nipotini. Mi considero "figlio d'arte"; da mio padre, che è stato Senatore della Repubblica, ho infatti ereditato l'amore per l'impegno politico, inteso come servizio alla propria comunità.Mi sono trasferito a Milano nel 1960. L'incontro con la militanza è arrivato pochi anni più tardi, quando, giovanissimo, ho iniziato a partecipare alle battaglie politiche della Destra meneghina, ricoprendo importanti incarichi prima nella Giovane Italia e poi nel Fronte della Gioventù, i due gloriosi movimenti giovanili del Msi.Nel 1995 sono stato eletto Consigliere regionale della Lombardia, ricoprendo l'incarico di capogruppo di Alleanza Nazionale. In quegli anni, grazie anche al mio lavoro, il Partito ha saputo interpretare al meglio il proprio ruolo di governo, diventando una risorsa importante per tutte le giunte di centrodestra della regione, presiedute da Roberto Formigoni.Sono stato Presidente della Commissione regionale per le riforme istituzionali e relatore della legge che ha permesso il trasferimento di numerose deleghe e competenze agli enti locali, aprendo la strada ad un vero federalismo solidale. Sono stato relatore della legge regionale per il riordino della polizia locale e promotore della proposta di legge per aiutare le famiglie numerose.Ho dato vita all'associazione Ippocrate Onlus, che opera nell'ambito socio-sanitario e che, tra le varie iniziative, ha sostenuto e finanziato la realizzazione di un ospedale in Somalia.Sono stato Parlamentare europeo portando a Strasburgo l'entusiasmo e la passione che contraddistinguono il mio modo di fare politica. Durante il mio mandato ho lavorato per costruire un'Europa dei popoli capace di valorizzare le proprie radici e le proprie tradizioni, rivendicando, nel confronto con le altre culture, la spiritualità e il modello cristiano-solidale della propria società.Dal maggio 2008 sono Assessore regionale all'Industria, Piccola e Media Impresa e Cooperazione. Nel Popolo della Libertà ricopro l'incarico di Coordinatore della Provincia di Milano.

Romano La Russa
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Barra a destra
Quanta confusione nel panorama politico e culturale attuale. Abbiamo spesso navigato a vista, senza tracciare la rotta. Caduti gli steccati ideologici e sotterrata l'ascia di guerra, i valori che orientano l'azione politica sembrano negoziabili a seconda delle convenienze, mentre le alleanze strategiche impongono compromessi a volte difficili da digerire. Ciò nonostante, le idee nelle quali generazioni di italiani ed europei hanno fortemente creduto restano radicate, e si avverte la necessità di una loro divulgazione sul territorio in forme diverse, ma non contrapposte, a quelle del tradizionale canale partitico. La libera associazione culturale Fare Occidente nasce dalla comune volontà dei suoi promotori di proporre azioni a contenuto culturale, politico e sociale, lavorando sul territorio insieme ai già numerosi aderenti che guardano con entusiasmo all'iniziativa. Fare Occidente intende promuovere i valori della destra sia in ambito partitica sia più squisitamente culturale, stimolando il dibattito su temi di capitale importanza per il futuro del nostro Paese. Il merito, la combinazione tra libertà d'iniziativa economica e giustizia sociale, una burocrazia elefantiaca da riformare, la tutela della famiglia tradizionale e della vita, l'amor di Patria rappresentano solo alcuni dei temi sui quali si incentra l'attenzione dell'associazione. Ma il pragmatismo politico non può farci dimenticare la dimensione sentimentale, fantasiosa ed onirica che è parte integrante del nostro bagaglio ideale e del nostro orizzonte di stile e di pensiero, ben raffigurata nelle saghe di Tolkien.I cambiamenti in atto nella società italiana impongono una riflessione improcrastinabile, affinché alle problematiche emergenti sia fornita una risposta adeguata e si possa tracciare la rotta per il domani. I membri di Fare Occidente sono convinti che nel bagaglio culturale e politico della destra già esistano le risposte ai dilemmi posti dal presente. Ciò, ovviamente, non significa delegittimare le idee altrui, in particolare quelle di realtà con le quali intratteniamo da tempo un dialogo proficuo. Al contrario, il confronto tra posizioni diverse arricchirà il dibattito e favorirà l'ideazione di programmi condivisi e lungimiranti. Ma il confronto, fondato su una sana dialettica, è possibile solo se le diverse anime sono consapevoli della propria identità e pronte a portarla in eredità alle nuove generazioni. Se la destra accantonerà il proprio retroterra culturale, finendo per omologarsi ad un pericoloso pensiero unico post-ideologico, sarà l'intero panorama culturale a risentirne, venendo a mancare una delle sue componenti più radicate e feconde. La destra italiana, nel continuare il suo cammino nel terzo millennio, può oggi contare su una risorsa aggiuntiva. Come detto, però, la voglia di incidere sulle dinamiche del presente, cara agli animatori di Fare Occidente, non si esaurisce in un contenitore partitico, sviluppandosi in direzioni diverse ed inusuali che oltrepassano anche gli steccati dello sterile associazionismo italiano. La destra, da sempre, è portatrice di una cultura del fare, dell'agire, da cui l'associazione ha tratto il proprio nome. Nome completato da un chiaro riferimento all'Occidente, sinonimo e sintesi di una tradizione millenaria fatta di storia, memoria, genialità, arte e religione, per non smarrire le radici della nostra comunità nazionale e dell'Europa tutta. In tempi di globalizzazione, di contaminazione culturale, di mancanza di punti di riferimento, Fare Occidente ritiene fondamentale ricordare l'eredità culturale che abbiamo ricevuto dai padri, ancorando la propria azione ai valori intramontabili che costituiscono il cuore pulsante della nostra civiltà. Per questi motivi, la rotta è chiara: avanti tutta, barra a destra.

Romano La Russa

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Cari amici, da qualche giorno è attivo il mio sito internet. Chi mi conosce sa quanto sia difficile il mio rapporto con la tecnologia, ma altrettanto bene sa quanto sia convinto della necessità di innovare e stare al passo con i tempi!Sono convinto che nulla possa sostituirsi al rapporto personale che, soprattutto, in politica permette la nascita e la crescita della comunità umana che si raccoglie attorno ad idee e valori per affermare il proprio progetto culturale e sociale. Il portale sarà un'ulteriore e preziosa modalità di dialogo tra noi. Attraverso questo strumento potrete essere informati in tempo reale sui miei impegni politici ai quali spero parteciperete numerosi coinvolgendo parenti ed amici; infatti, la piazza sarà l'ambito privilegiato di comunicazione, dove poter incontrare gli amici di sempre e conoscerne di nuovi, dove poter ascoltare i bisogni della persone e condividere con l oro le mie idee e i programmi, dove poter ricordare le battaglie del passato e apprezzare maggiormente i successi di oggi.Sul sito www.romanolarussa.it potrete trovare uno spazio dedicato agli appuntamenti elettorali, un forum per le vostre domande, editoriali ed articoli di approfondimento sulle politiche regionali e nazionali.Come molti di Voi già sanno, sarò impegnato in prima persona per proseguire il mio lavoro in Regione Lombardia. Ciò dipenderà dalla fiducia che ognuno di Voi vorrà riporre in me. Per me sarà un onore averVi, ancora una volta, al mio fianco in questa nuova sfida per costruire insieme il futuro della nostra amata regione.Sarà un onore essere protagonista insieme a Voi in questa campagna elettorale con l'impegno e la passione di sempre. In alto i cuori!

Romano La Russa

lunedì 22 febbraio 2010

Cena Sociale di Destrafuturo: Sabato 6 Marzo a Cusago (Milano)


Nella giornata di Sabato 6 Marzo 2010 organizziamo l’incontro annuale tra fondatori, sostenitori, simpatizzanti e amici del movimento DESTRAFUTURO.

DESTRAFUTURO nasce per riaffermare e portare nel PdL tutti i valori fondanti della Destra Italiana

L’occasione è pure per discutere e concordare le nostre future attività politiche anche in prospettiva delle prossime consultazioni regionali

Il Comitato promotore di DESTRAFUTURO sarà felice della Tua partecipazione, assieme ad altri amici che Vorrai invitare, alla Cena di Primavera che si terrà alle ore 19.30, presso:

HOTEL LE MORAN
V.le Europa 90, Cusago
Tel 02 90119894



Saranno presenti alcuni rappresentanti del mondo politico ed istituzionale. La quota di partecipazione è di Euro 35 a persona.

Per evidenti ragioni organizzative, si prega di confermare entro e non oltre il 25 Febbraio p.v. via email a destrafuturo@gmail.com o telefonando ai numeri 335 6488480 / 337 571250


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Futuro e Tradizione


Santa Messa Tradizionale in Latino e Riunione Priorale della
Confraternita di San Jacopo di Compostella della Lombardia
Mercoledì 23 febbraio 2010 alle ore 20.45
Antica Chiesa di San Cristoforo sul Naviglio Grande di Milano
Presenzia Donna Elena Manzoni dei Conti di Chiosca e Poggiolo
http://www.confraternitadisanjacopo.it/

GRANDE MILANO


Circolo M.O. Carlo Borsani


Rassegna Stampa




Politica e-è Confronto


Il dovere della memoria nazionale.




mercoledì 17 febbraio 2010

BERLUSCONI: "Regionali voto politico"

Tratto da IlGiornale:

Presentando le quatro candidate donna, il premier: “In tutte queste Regioni siamo convinti ci siano forti chance, anche nelle cosiddette regioni ‘rosse’ c’è una stanchezza antica che sta esplodendo”. E chiede una scelta di campo “tra l’Italia positiva e l’Italia distruttiva e denigratoria della sinistra”

Roma - “Vinceremo anche nelle Regioni rosse”. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è convinto che anche nelle Regioni rosse il centrodestra possa vincere alle prossime regionali. Presentando le quatro candidate donna, Renata Polverini (Lazio), Anna Maria Bernini (Emilia Romagna), Fiammetta Modena (Umbria) e Monica Faenzi (Toscana), il premier dice: “In tutte queste quattro regioni siamo convinti ci siano forti chance, anche nelle cosiddette regioni ‘rosse’ c’è una stanchezza antica che sta esplodendo”. Quindi l’avvertimento: “Si vota in 13 importanti regioni, sono elezioni nazionali che chiamano gli italiani ad una presa di posizione importante, e cioè tra la politica del fare e la sinistra delle parole”.

I programmi delle candidate Berlusconi ha, poi, spiegato di aver ascoltato i programmi delle candidate. E ha rilanciato: “Come Pdl ci permettiamo di chiedervi un impegno anche su quattro temi da inserire nei programmi elettorali: il piano casa, più verde, meno burocrazia e meno tasse con più servizi”. Il premier ha, infatti, spiegato che “la sinistra intende ritornare all’Ici. Noi l’abbiamo abolita e non vogliamo che torni in auge”. Proprio per questo, le elezioni regionali rappresentano “una scelta di campo tra la politica del fare e la sinistra delle parole”.

Una scelta di campo Una scelta di campo, ha aggiunto Berlusconi, “tra l’Italia positiva e l’Italia distruttiva e denigratoria della sinistra”. Il premier ha, quindi, sottolineato di essersi convinto che “siamo antropologicamente diversi da loro”. “Con la sinistra abbiamo un modo diverso di vedere il rapporto tra Stato e cittadini - ha continuato il presidente del Consiglio - noi garantiamo cose che la sinistra dice di fare ma poi non realizza”. Il premier ha, quindi, spiegato che “la sinistra vuole raddoppiare la tassazione sui bot” e che “accenna all’imposta patrimoniale come unico mezzo per ridurre l’indebitamento del Paese”. “Sono arrivato al convincimento - ha concluso Berlusconi - che noi siamo antropologicamente diversi dalla sinistra”.

Contro la polizia tributaria “Per combattere l’evasione fiscale gli uomini della sinistra intendono introdurre negli scambi tra persone la regola della certificazione dell’individualità del passaggio di denaro - ha spiegato il Cavaliere - quindi la regola per cui si possano fare scambi o acquisti in contanti fino a 500 euro per portarla in 6 mesi a 300 euro e a fine anno fino a 100 euro”. Poi Berlusconi ha avvertito: “Così costruiremmo uno Stato di polizia tributaria”.

Relativismo e verità in un quartiere multietnico di Milano


Relativismo e verità in un quartiere multietnico di Milano

Care amiche, cari amici,

due fatti di cronaca. Il primo ci ricorda che in Olanda il governo chiede ai neo-immigrati di seguire un corso di lingua e di “dare un’occhiata a un film dove, fra l’altro, si assiste a un bacio fra omosessuali e si vede la panoramica di una spiaggia per nudisti”: lo ricordava Luigi Offeddu sul Corriere della Sera del 15 febbraio. Il secondo è una dichiarazione del ministro Maurizio Sacconi sui fatti di Milano, dove un immigrato egiziano di 20 anni è stato assassinato da immigrati sudamericani ubriachi in un quartiere della periferia dove le diverse comunità vivono in pericoloso contatto: il ministro ha detto: “L’identità è la premessa per il vero incontro. E’ nell’indifferenza che si genera il conflitto. E’ la parete bianca senza il crocifisso, che fa il conflitto”. Due modi diversi, anzi opposti, di rispondere al problema immenso dell’immigrazione. Due modi che riflettono due diverse concezioni dell’uomo e della civiltà, la prima fondata sulla integrazione all’interno del relativismo, l’altra sull’integrazione all’interno di una cultura e di una civiltà radicate nella storia dell’Occidente: Atene, Gerusalemme, Roma. I due fatti richiamano l’attenzione su due recenti documenti, la Nota dottrinale dell’arcivescovo di Bologna card. Carlo Caffarra su Matrimonio e unioni omosessuali e il discorso alla Pontificia Accademia per la Vita del Papa del 13 febbraio. Perché questo legame? Perché l’integrazione nel relativismo è fallita e fallisce. Provate a girare in un quartiere multietnico, con le comunità divise e contrapposte che non hanno nulla in comune e vogliono dividersi il controllo o l’egemonia su quel poco (o tanto) che c’è e che spesso è frutto di traffici illegali. Ogni comunità fa riferimento a un proprio codice di valori che esclude le altre, oppure fa riferimento soltanto alla propria forza per imporsi e imporre. Il sistema del relativismo prevede quartieri, oggi, e domani città tipo “arcobaleno”; già questo lo si può osservare girando in tram per Milano semplicemente guardando il mutare delle lingue delle scritte dei negozi, passando da un quartiere all’altro. Lo schema dell’integrazione nel relativismo prevede che non ci siano principi condivisi, pochi ma comuni alle diverse culture delle comunità che convivono l’una a fianco dell’altra. L’unico dogma è che non ci devono essere verità assolute. E allora la vita non è sacra, la famiglia non è una, l’onestà vale solo (forse) all’interno della comunità di appartenenza, come avviene per la malavita. Oppure, al contrario, abbiamo qualcosa da offrire a chi viene nella nostra civiltà. Abbiamo il crocifisso, come ha detto il ministro, cioè abbiamo la certezza che “Dio ama ciascun essere umano in modo unico e profondo”, fino a sacrificare Se stesso, come ha ricordato il Papa il 13 febbraio. E dunque esistono valori condivisi, una legge morale naturale che precede tutte le culture. Certo, occorre essere realisti. Non basta educare all’esistenza di queste verità elementari e fondamentali. Bisogna far rispettare con la forza una legalità senza la quale non si insegna nulla, perché non ci sono le condizioni materiali per farlo. Purtroppo spesso tanti intellettuali, anche sacerdoti, usano dire che non ci vogliono poliziotti ma educatori, contrapponendo secondo un vecchio vizio dialettico due necessità, la sicurezza e l’educazione. Ci vogliono l’una e l’altra. Soprattutto bisogna avere il coraggio di scegliere e di sfidare l’impopolarità, affermando che la verità sull’uomo esiste, si trova nella sua natura ed è l’unico possibile fondamento di relazioni umane rispettose della dignità di ogni essere umano. Questa verità oggi suscita ilarità o reazioni rabbiose quando viene pronunciata, probabilmente perché, se accolta, costringerebbe tanti a cambiare vita, a rinnegare molto del proprio passato, come molti di noi contemporanei hanno già fatto o stanno pensando di fare. Ma è l’unica strada lungo la quale si può pervenire a una vera convivenza civile: per questo il card. Caffarra, presentando la sua Nota dottrinale contro l’equiparazione del matrimonio alle unioni omosessuali, ha voluto rivolgersi anche ai non credenti, a chi vuole fare uso, “senza nessun pregiudizio, della propria ragione”.

Marco Invernizzi
ALLEANZA CATTOLICA

martedì 16 febbraio 2010

lunedì 15 febbraio 2010

Sicurezza a Milano: dalle parole ai fatti!


Oggi si verifica, purtroppo, esattamente quello che il MSI, inascoltato, prevedeva, già nel 1986. Interi quartieri di Milano, invasi dagli immigrati, trasformatisi in pericolosi ghetti fuori da ogni controllo e da ogni legalità, come nelle peggiori periferie di Parigi e di New York. Oltre a espellere tutti i clandestini ed a sospendere i flussi immigratori, serve una "legione straniera", una nuovo reparto specializzato di polizia (composto da volontari italiani di orgine extracomunitaria) che sia delegato a gestire l'ordine nei quartieri a rischio ed a mantenere i rapporti con le rispettive comunità etniche, culturali e religiose di appartenenza, insegnando loro come ci si deve comportare in un paese civile e democratico dove sono ospiti! Il PDL e la Lega Nord devono farsi un bell'esame di coscienza, governiamo il Comune di Milano, da oltre un ventennio ma con quali risultati sulla sicurezza? E' ora che si passi dalle parole ai fatti, dalle promesse elettorali alle azioni concrete, i milanesi hanno superato ogni soglia di tolleranza. Io stesso ho sempre segnalato le problematiche di Viale Padova al Sindaco Letizia Moratti ma non ho visto praticamente nessun miglioramento.


Roberto Jonghi Lavarini

MILANO ITALIANA


Oggi a Milano: grande manifestazione popolare contro l'immigrazione clandestina, la criminalità ed il degrado. Corteo e fiaccolata con partenza alle ore 18.00 da Piazzale Loreto angolo Viale Padova. Interverranno cittadini, residenti, commercianti, comitati di quartiere, esponenti della politica e delle istituzioni. Italiani: riprendiamoci la nostra città, ritorniamo padroni a casa nostra!

Con Formigoni per la sussidiarietà


sabato 13 febbraio 2010

Jonghi (PDL): "Pennisi cacciato, Bassi candidato"


Pennisi è politicamente morto, dopo essere stato colto sul fatto, ha confessato di avere intascato la mazzetta ma ora gli inquirenti stanno indagando su altri possibili casi di concussione ed anche sul suo propbabile uso di cocaina. Il torbido caso Pennisi mette in seria difficoltà il PDL, a pochi giorni dalle elezioni regionali. Dobbiamo reagire e dimostrare che si tratta veramente di un caso isolato. Serve un segnale forte e chiaro, l'espulsione di Pennisi non basta, propongo ai Presidenti Silvio Berlusconi e Roberto Formigoni, di candidare alle prossime elezioni regionali, nel listino bloccato, proprio l'imprenditore Mario Basso che si è ribellato alla malapolitica, denunciando il bieco Pennisi alle autorità competenti. Sarebbe un segnale inequivocabile che zittirebbe subito Di Pietro, Grillo ma anche gli amici leghisti. Fra l'altro, Bassi,si è detto di centro-destra e, sul Corriere della Sera di oggi, alla domanda di un giornalista, non ha escluso la possibilità di entrare in politica.

Roberto Jonghi Lavarini

venerdì 12 febbraio 2010

Quando è anche inutile chiedersi perché.


Milano, 11 Febbraio 2003. La notizia colpisce. Un po’ perché Camilo Milko Pennisi lo si conosce, fin dai tempi dell’università; un po’ perché non ci si può credere che, a 18 anni da mani pulite, tutto torna; come un capo “vintage” di Mila Shon o Capucci.

Consigliere comunale da tempo, Presidente della Commissione urbanistica, amministratore delegato delle Stelline, altri incarichi…..quello che si diceva “uno a posto” in tutti i sensi.


C'era soddisfazione perché, conoscendolo, almeno una volta in tanti anni lo si è pure votato (magari proprio dopo tangentopoli, per cambiare aria). C'era un pizzico d’invidia, sana, perché tutto sommato aveva i suoi "posti" e il suo peso. C'è sgomento perché…..non ha imparato proprio nulla dai banchi della biblioteca della Statale, dove studiavamo giurisprudenza.


Il problema è che, al di là dei casini personali, il comportamento tira dietro di se tutto il PdL e, latu sensu, la politica lombarda e italiana, forse rischiando di compromettere l'esito dell'elezioni regionali.


Ora: Al di là della “fragranza” di reato che lo inchioda (l’aggettivo fragranza è voluto – ndr -) mi domando fino a quando dovremo andar a dormire, dopo una giornata di onesto lavoro, con queste notizie? Fino a quando parlare di politica significherà parlare di questo? Fino a quando il sistema non potrà rinnovarsi? Se pensate all’Italia come ad un’azienda, il cui management è ancora quello antecedente all’era del FAX ! ! ! Vengono i brividi. Però mi vengono pure i brividi se penso a M.T. Cicerone, che cominciava: “ Quousque tandem abutere, Catilina…”. Roma, Senato, 8 Novembre 63 a.C.!!!


Certamente, fino a quando per gli Italiani la politica sarà un talk show dove: “se non litigano...allora guardo la partita”; fino a quando gli Italiani continueranno a cercar facili scorciatoie, invece di rivolgersi da subito alla giustizia (al TAR, nel caso di specie), senza "smazzettare", magari poi vantandosi di conoscere il politico tale o tal altro; fino a quando i Politici Italiani non suggeriranno a coloro che cercano grazie, di cercare giustizia, allora è certamente è inutile chiedersi: "Milko perchè l’hai fatto?

Carlo Brignolo Gorla
Portavoce Destrafuturo

Roberto Jonghi Lavarini: "La mela marcia Pennisi subito fuori dal PDL"


"Camillo Milko Pennisi è sempre stato un fellone, antipatico, supponente ed arrogante ma non pensavo fosse anche un ladro. Su questo, purtroppo, oramai, ci sono pochi dubbi, visto che è stato arrestato con le mani nella marmellata, grazie alla collaborazione di un cittadino milanese vessato che, giustamente, si è ribellato. Il Popolo della Libertà deve vigilare sui propri rappresentanti e selezionare meglio la sua classe dirigente, per non perdere credibilità e consenso, a favore della Lega Nord. Poche mele marce possono creare danni enormi, rovinando tutto il cesto, per questo, se e quando ci sono, vanno individuate ed eliminate subito. Pennisi deve essere espulso dal PDL, come esempio per tutti, per gli iscritti e per gli elettori".


Roberto Jonghi Lavarini

"Veritas filia temporis" (Aulo Gelio)

martedì 9 febbraio 2010

Istria, Fiume, Dalmazia: ITALIA!


Onoriamo gli oltre 10.000 Martiri delle Foibe e ricordiamo gli oltre 350.000 Esuli delle italianissime terre di Istria, Fiume e Dalmazia, vittime dell'odio degli slavo-comunisti titini. Solo sulla verità e sulla giustizia si può costruire una memoria storica condivisa ed ottenere una vera pacificazione nazionale.

domenica 7 febbraio 2010

venerdì 5 febbraio 2010



FIAT: Passano gli anni...ma la storia si ripete


USA. Autunno 1929, mattina del 24 Ottobre: "Il giovedì nero". Inizia la grande depressione. Vi ricorda qualcosa?

E l'Italia? E la FIAT? Beh, diciamo che dopo il Giappone, l'Italia è quella che se la passa meglio, o meno peggio. Nell'anno più difficile, il 1932, nel nostro paese i lavoratori occupati son scesi del 22% rispetto al 1929; negli USA del 36% e in Germania del 30%. Poi, nel 1935, saremo tornati ai livelli pre-crisi. Grazie alle opere pubbliche e ai preparativi per l'avventura coloniale in Etiopia.

Questo dovrebbe poratre anche ad una rilettura degli eventi economico-sociali di quel periodo (che, di fatto, non fu "un male assoluto"....ndr) Nel 1931 nasce l'IMI; a Gennaio del 1933 l'IRI. Altra "intuizione" dell'epoca (Ministro Bottai) il Corporativismo, che vede tra i suoi mentori anche tal Amintore Fanfani, allora professorino alla Cattolica di Milano. Siamo nel '34.

Per la FIAT, a partire dal 1930 son cavoli amari. Sia le immatricolazioni che le esportazioni crollano. Giovanni I va in pellegrinaggio a Palazzo Venezia a perorare agevolazioni fiscali per le auto di piccola cilindrata, essendo la FIAT alla vigilia del lancio della Balilla, l'auto che "va verso il popolo". La Balilla avrà successo ma non sarà l'auoto del popolo, lo sarà invece la Topolino, presentata il 15 Giugno del 1936. All'epoca, in USA, il prezzo delle auto lo si faceva "a peso" ( l'equivalente di 6 lire/kg) e quindi, mutatis mutandis, la Topolino dovrebbe venir venduta a circa 3.200, 3.300 lire (pesa 535 kg) mentre lo sarà a 8.900 (16.6 Lire/kg).

Sempre a proposito di "male assoluto" (ndr): Se non fosse per l'autarchia e le barriere doganali, la Topolino sarebbe "fuori mercato".

Utili e fatturato tornano a crescere ma le relazioni di bilancio sono estremamente avare di cifre. Forse per non dover spiegare a quanto ammontino le commesse militari o quelle degli enti pubblici a uso civile: I bimotori G18, gli autotreni diesel, gli autocarri 666 e 626, le carrozze ferroviarie e filoviarie, i motori marini. Anche la produzione di auto nazionale, dove la FIAT è egemone, cresce: 41.000 macchine nel 1935; 36.196 nel 1936; 61.366 nel 1937; 59.000 nel 1938; 55.553 nel 1939. Ma come si possono sommare Balilla e Topolino con le lussuose 6 cilindri 2900 male accolte dal mercato? Non ci fossero le (altre) forniture.....Fatto sta che Giovanni I e Valletta chiamano l'Arch. Bonadè-Bottino e su un'area di 1.000.000 di mq nasce MIRAFIORI. 22.000 operai si alternano nei turni. E' la prima grande e moderna fabbrica Italiana. Per chi vi lavora, se fin dagli anni'20 la FIAT era "la Feroce", con Mirafiori lo sarà più che mai....


Carlo Brignolo Gorla

(liberamente tratto da: Gli Agnelli, il tramonto di una dinastia. Giancarlo Galli per Mondadori)




giovedì 4 febbraio 2010

mercoledì 3 febbraio 2010

IL BORGHESE del Nord



www.ilborghesedelnord.net

Comprate, sostenete, abbonatevi (11 numeri a soli 50,00 €), collaborate (scrivendo articoli, comprando spazi pubblicitari, organizzando incontri e presentazioni) con la nuova edizione della storica rivista mensile della destra italiana. Vogliamo rappresentare, sopratutto, la sana borghesia produttiva (imprenditori, professionisti, artigiani, commercianti, dirigenti, proprietari immobiliari), essere di forte stimolo e di reale controllo sull'azione del governo nazionale e delle amministrazioni regionali e locali, rafforzare l'alleanza politica fra il PDL e la LEGA NORD per costruire una nuova Italia, migliore, più giusta e moderna, federale e presidenziale.

timelli@promotecsystem.it





Nella foto, l’incredibile squadra della rivista IL BORGHESE, da sinistra: Roberto Jonghi Lavarini (Presidente di Destra per Milano ed esponente del Popolo della Libertà), On. Mario Borghezio (Eurodeputato della Lega Nord e Presidente della Fondazione Europa dei Popoli), Francesco Cappuccio (Portavoce di Casa Pound Lombardia), Franco Polver (imprenditore e tipografo), Franco Seminara (Dirigente del Sindacato Nazionale UGL), Luciano Lucarini (editore), Luisa Moretti (responsabile della redazione), On. Carlo Fatuzzo (Segretario del Partito Pensionati) con il Direttore Roberto Timelli.


lunedì 1 febbraio 2010

FORMIGONI, JONGHI e LA RUSSA



Roberto Jonghi Lavarini, esponente di Destrafuturo, ieri ha presenziato al tradizionale Cimento Invernale sul Naviglio di Milano, insieme all'On. Roberto Formigoni, Presidente della Regione Lombardia, ed all'amico On. Romano La Russa, Assessore Regionale alla Piccola e Media Impresa e Segretario Provinciale del Popolo della Libertà. Alla gara meneghina ha partecipato l'amico "ardito" Tenente Edoardo Polledri che si è qualificato terzo su cinquanta nel nuoto 150 metri.
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