sabato 28 novembre 2009


Quella strana voglia di sentirsi vittime


Sono stato oggi, perché invitato, agli Stati Generali degli Immigrati; iniziativa lodevole. Seconda edizione in “Autoconvocazione”. Sede importante: Il Teatro Dal Verme, Milano, Lombardia.

Sebbene invitato, arrivo di soppiatto e mi accomodo in ultima fila, il posto migliore per riflettere senza doveri di rappresentanza. Devo dire che il teatro, ben ricostruito, si presta.

L’inizio sorprende: Si parla di investire, o meglio re-investire in Africa, di cooperazione internazionale, di sviluppare i paesi di provenienza, che gli immigrati devon essere “veicoli” di sviluppo e promozione. Sia locale (territorio italiano) che nei paesi d’origine….Ma…dove sono? Vuoi vedere che finalmente qualcosa cambia? Siamo sulla strada giusta. Non tanto per la soluzione al flusso migratorio, quello c’è e ci sarà sempre, ma per un cambio generazionale, nel modo di vedere le cose. Infatti in teatro ci son un sacco di giovani…..

Ma il bel gioco, dura poco. Si sà. S’avvicendano sul palco interventi “politici” che incitano alla riaffermazione dei diritti, negati, degli immigrati ( ma se son in regola e non turbano l’ordine pubblico, chi glieli nega); poi 3 sindacalisti (CGL /CISL), anche loro contro le discriminazioni sul lavoro: Ma si son accorti che siamo in crisi occupazionale e il lavoro (in genere) scarseggia in Europa? Mentre c’è da fare, e parecchio, in Africa, China, India ecc ecc. Parla l’On. Bonino….vabbeh, no comment.

Sorvolo, anche per par condicio, sulla contestazione ad Attilio Fontana, sindaco di Varese latore, tutto sommato, di un messaggio di concretezza lombarda. Non colto.

Ora, quello che mi ha sempre sorpreso, viaggiando e conoscendo il mondo e soprattutto i PVS, è il complesso del razzismo. Pare ci sia una recondita voglia ancestrale di discriminazione raziale. Ma in Italia le leggi ci sono e ci sono per tutti. La Costituzione esiste, ed esiste per tutti; si tratta di conoscerla e condividerla. Quando si delinque, è il comportamento che rileva, non la razza. Anche il reato di clandestinità, On. Bonino, sanziona il comportamento di chi, scientemente, s’imbarca senza visto e per di più delinque, anche nel paese di partenza, per metter assieme quei 5, 6 a volte anche 10.000 euro da pagare ai “traghettatori”. Vogliamo intervenire alla fonte del problema?

Voto agli immigrati? Leggasi la Costituzione Italiana! Per inciso sono 40.000 all’anno i nuovi cittadini italiani, immigrati (dato fornito durante i lavori odierni) che, con il loro voto o chiedendo di essere votati, possono contribuire ai cambiamenti necessari. Ovviamente gli immigrati pagano le tasse e partecipano al PIL per il 10%, ci mancherebbe altro.

Insomma: O si ha voglia (la necessità politica?) di sentirsi minoranza, discriminati, ai margini…..oppure ci si da da fare. L’Italia, e la Lombardia in particolare, ha sempre accolto tutti.
Anzi, se mi si permettono le citazioni: “Milàn l’è un gran Milàn” e, integrale, “Chi volta il cù a Milàn, volta il cù al pan”. E ancora, Lucio Dalla :”Milano….ti fa una domanda in tedesco e ti risponde in siciliano ….”

Ore 14.00. Terminano i lavori, si riaccendono le luci in sala e….Surprise Surprise: I giovani sono quelli delle scuole, italiane; la maggioranza dei presenti in sala, italiani. Gli immigrati? Solo alcuni dei relatori. Testimoni comunque di storie di accoglienza e successo personale. Chi nelle organizzazioni sindacali, chi nel terziario, chi nell’imprenditoria e chi da intellettuale.
Quod bonum, faustum, felix fortunatumque sit.
C. B. G. – Destrafuturo -

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