lunedì 28 settembre 2009

L'applausometro della Festa del PDL

L'applausometro della Festa del PDL

Gli applausi, in democrazia, sono sempre indicativi del consenso reale del quale godono partiti ed esponenti politici. Dalla prima Festa nazionale della Libertà di Milano, organizzata dall'attivissimo Ignazio La Russa, sono giunti segnali precisi, forti ed inequivocabili, dei quali, i vertici del Popolo della Libertà dovranno forzatamente tenere conto.

Questi sono i risultati, peraltro sottolineati da tutti i giornali, dell'applausometro, fenomenale strumento di partecipazione e democrazia diretta, che misura lo stato d'animo, "il cuore e la pancia" della base militante e degli elettori del PDL:

1) Ovazione per il Presidente SILVIO BERLUSCONI, per il direttore de Il Giornale, VITTORIO FELTRI e per il Deputato GIANFRANCO PAGLIA (Paracadutista M.O.V.M.) che ha onorato i nostri Militari Caduti.
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2) Moltissimi applausi per il Ministro GIULIO TREMONTI, il Presidente-Governatore della Regione Lombardia, ROBERTO FORMIGONI, per UMBERTO BOSSI e i fedeli alleati della Lega nord.
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3) Applausi per i Ministri ANGELINO ALFANO, RENATO BRUNETTA, MARIA STELLA GELMINI ed IGNAZIO LA RUSSA, e per l'ex Sindaco di Milano, GABRIELE ALBERTINI.
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4) Pochi applausi per LETIZIA MORATTI e GUIDO PODESTA', rispettivamente Sindaco e Presidente della Provincia di Milano, per il Sindaco di Roma, GIANNI ALEMANNO (non contiamo il tifo organizzato dai suoi sostenitori), per il Ministro SANDRO BONDI e per l'On. DENIS VERDINI.
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5) Pochissimi applausi, diversi fischi e qualche contestazione al Presidente della Camera, GIANFRANCO FINI, al capo della "minoranza finiana" On. ITALO BOCCHINO ed all'On. DANIELE CAPEZZONE, per le loro proposte sinistre e radicaleggianti, del tutto estranee ai sentimenti ed alle idee della stragrande maggioranza del "popolo della libertà".
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Questo è realmente il "polso della situazione" che Ignazio La Russa e tutti i vertici della ex AN, devono prendere in seria considerazione, difendendo i valori tradizionali della destra, anche per non perdere una buona fetta di elettorato deluso!

Milano, 28 settembre 2009
Roberto Jonghi Lavarini

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