venerdì 9 ottobre 2009

Cosa è la democrazia...

Secondo il Dizionario Enciclopedico italiano ( Treccani ), alla parola democrazia si legge:
Forma di governo in cui il potere risiede nel popolo, che esercita la sua sovranità attraverso istituti politici diversi…. In particolare s’intende per democrazia una forma di governo che si basa sulla sovranità popolare esercitata per mezzo di rappresentanza elettiva.

In Itala il popolo, attraverso consultazioni elettorali, elegge i propri deputati nelle Camere che, a loro volta votano il governo che ha il compito e il dovere di legiferare secondo il programma presentato in campagna elettorale e accettato, in quanto votato, dalla maggioranza degli elettori.
Le leggi sono quindi indiretta volontà del popolo tramite i suoi eletti.

In Italia, come del resto in altri nazioni, la magistratura esercita un’azione di controllo sulle leggi per evitare anomalie e storture che potrebbero essere penalizzanti nei confronti del cittadino tramite un organismo di livello superiore, in Italia la Corte Costituzionale.

L’anomalia e la stortura in Italia sta nel fatto che, mentre le Camere sono elette dalla maggioranza dei votanti, nel caso dell’attuale maggioranza da circa 18 milioni di cittadini, l’organo di controllo, la Corte Costituzionale non è eletta dal popolo, ma per un terzo dalla magistratura, per un terzo dal Capo dello Stato e per un terzo dalle Camere in seduta congiunta.

Invece la magistratura esprime la sua opinione quale organo corporativo autoreferente e, purtroppo, politicamente orientato secondo il colore del sindacato di appartenenza del singolo magistrato; il Capo dello stato tende a premiare la parte politica che lo ha eletto, per lo più pre datata ovvero espressione di precedenti maggioranze e Capo dello Stato, lo stesso vale per gli eletti dalle Camere.

Conseguentemente il controllo delle leggi, cioè la Consulta, non è espressa dal popolo e, magari, esprime pareri diversi e opposti alla volontà attuale del popolo.

Poiché alla Corte Costituzionale può ricorrere qualsiasi magistrato che non condivide, o accetta la specifica legge, a volte con motivazioni pretestuose, finisce che non è più il popolo a esercitare la sua volontà, ma un ristretto gruppo elitario che non può neppure chiamarsi aristocrazia, in quanto non ha dato motivo e dimostrazione di essere migliore degli altri.

Ottobre 2009

F.to PUM

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